Dda Lecce, addio procuratore Motta tra le lacrime

LECCE - Momenti di commozione e qualche lacrima per l'addio del procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta, a Brindisi, dove ha illustrato ai giornalisti gli esiti di una maxi-operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di 54 persone, su 58 destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per mafia, omicidio, armi e droga.

Motta, da anni ai vertici della Procura leccese e della Dda, andrà in pensione il 15 dicembre prossimo.

Ha salutato tra le lacrime colleghi, forze dell'ordine e giornalisti presenti. "Non ho nulla da recriminare" ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Secondo Motta, la Sacra Corona Unita non ha cessato di avere influenza nel Salento, pur con modalità d'azione diverse per Brindisi, Lecce e Taranto.

EMILIANO: “IL POPOLO PUGLIESE GLI È RICONOSCENTE” - Il presidente della Regione Puglia dichiara: “Il Procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta ha concluso la sua ultima indagine, che ha portato all’arresto di 54 esponenti della criminalità organizzata salentina. Il Procuratore Motta ha insegnato a generazioni di magistrati e a tutta la comunità pugliese i valori dell’antimafia, quella concreta e quotidiana. Le parole usate oggi nella conferenza stampa in cui ha illustrato gli esiti della indagine sono ancora una volta un riferimento per noi tutti: è necessario che ciascuno agisca per togliere alle mafie il consenso sociale. Al procuratore Motta va la mia personale gratitudine per gli insegnamenti che mi ha impartito e la riconoscenza di tutto il popolo pugliese che in lui ha trovato un esempio di straordinaria professionalità, integrità, dedizione al dovere. Sono orgoglioso di avere lavorato al suo fianco e di avere appreso da lui ciò che solo lui avrebbe potuto insegnarmi”.

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