BARI - “Attendendo una celere presa di consapevolezza da parte della politica e delle istituzioni, circa la necessità di superare l’Ilva e un’economia industriale non ambientalmente sostenibile, che mina drammaticamente la salute dei cittadini, urge la necessità di rendere inoffensivi i parchi primari, dai quali le materie prime, utilizzate per la realizzazione dell’acciaio, vengono soffiate via dal vento sull’intera Taranto. Nei giorni di wind-day il problema è più evidente, ma le polveri dell’Ilva raggiungono quotidianamente ogni centimetro del centro abitato e delle campagne circostanti l’impianto. Giardini, strade, terrazzi, ma anche terreni e falde acquifere. A quattro anni dal commissariamento, al decimo decreto, non vi è ancora alcun progetto per la copertura dei parchi. Quanto dovranno ancora attendere i tarantini per non doversi chiudere in casa nelle giornate ventose e per potere invece vivere la città ogni giorno? Gli acquirenti dell’Ilva garantiranno la copertura del parchi? Sino ad oggi sono stati adottati, e per brevi periodi, soli provvedimenti tampone, come l’innaffiamento delle materie prime, ma con pessimi risultati. Certo, il problema rappresentato da Ilva non si ferma ai parchi primari, ma il superamento di questo nodo sarebbe ugualmente di grande importanza”. Lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo in commissione Lavoro per il Gruppo Misto alla Camera dei Deputati.