INTERVISTA. Papaleo&Esposito portano all'Orfeo la 'Buena onda' del divertimento
di PIERO CHIMENTI - Un Orfeo gremito di gente in ogni ordine di posto 'accoglie' a Taranto la 'Buena Onda', lo spettacolo di quasi due ore che Rocco Papaleo sta portando in tour insieme a Giovanni Esposito. Lo showman lucano, prima dell'inizio dello spettacolo, è sceso in platea per salutare il pubblico che pian piano riempiva il teatro.
I due attori, terminati gli ultimi preparativi, hanno avuto modo di fermarsi con noi giornalisti per rispondere a qualche domanda.
Dove ci porterà questa 'Buena Onda' in crociera?
Speriamo in un luogo spensierato, un luogo di spensieratezza, un luogo in cui si possa passare la serata in all'insegna della leggerezza del divertimento e anche di qualche sentimento emozionante.
Torni a Taranto dopo aver presentato 'Una piccola impresa meridionale'. Come hai trovato questa città?
Purtroppo non l'ho trovata, nel senso che sono stato male ieri, ed anche oggi sono un po' influenzato. Da quando arrivato sono stato chiuso in albergo. Però la vedo in maniera superficiale, sarà che l'albergo è sul canale, l'ho trovata splendida. Poi ovviamente seguo le vicende, non è l'occasione per approfondire, mi sembra che la problematica sia ancora scottante. Non posso rispondere a questa domanda con profondità.
Al di là dello spettacolo è interessante parlare con personaggi come voi delle cose del Paese: questo referendum com'è l'avete vissuto? I personaggi dello spettacolo si sono schierati apertamente per il Sì per il No...
L'ho vissuto come uno che non si è schierato, non mi sono mai schierato apertamente. Quando ero più giovane ero molto sinistrorso, molto comunista, una parola che non fa più paura. E quindi sono cresciuto con quest'idea. Le cose sono andate come sono andate nella società. La crisi dei valori, degli ideali. Anche il mio punto di vista nei confronti della politica è cambiato. Questo male è necessario, al momento non c'è alternativa, bisogna affidarsi alla politica. La politica è fatta di piccoli passi, di compromessi. Quello che mi dà molto fastidio in Italia e nel mondo è il populismo, la demagogia. Sono un po' disincantato.
GIOVANNI ESPOSITO: Per me c'era poco da schierarsi in questo referendum, sia da una parte che dall'altra. C'erano delle ragioni molto positive per il Si, come tante molto positive per il No. Era una riforma a metà, era una riforma vincolata da certe cose, ma non si poteva dire che certe cose della riforma non fossero importanti per il cambiamento anche se erano scritte a metà. Tutto questo schierarsi non lo vedevo, nel senso che c'erano delle cose molto buone e cose scritte di m... secondo me. Proprio schierarsi non era l'argomento giusto. Ora vedremo cosa succederà. Il solito guazzabuglio per il quale ne avremmo fatto a meno.
Si può ancora dire la risata li seppellirà... si può ancora dire? Chi e quale risata?
Esatto, dipende dalla risata, da cosa la provoca. Una risata con dei contenuti può fare molto. Una risata vuota lascia il tempo che trova. Il nostro obbiettivo è quello di fare delle risate "piene". Ovviamente, siamo due esperti 'entertainers', quindi abbiamo i nostri "trucchi" e le nostre sicurezze.
Che cos'ha di diverso 'Buena Onda' dalle vostre altre produzioni?
Beh, questo è uno spettacolo che vorrebbe essere un passo in avanti rispetto ai teatri canzone che ho proposto negli ultimi 20 anni. Ho spinto in questa forma, tant'è che ci siamo messi d'accordo con Giovanni di fare un biteatro canzome, cioè fatto a due. Ho fatto già un'esperienza in passato con Haber, però non era la stessa cosa. Lì eravamo noi stessi. In questo caso interpretiamo due personaggi che si raccontano con la forma del teatro canzone, e quindi sicuramente c'è questo tentativo di evolvere quella forma lì, che normalmente è la forma dell'arte.
In questa Italia vale ancora la pena di sperimentare ancora qualcosa di nuovo?
Assolutamente sì. Ora vi vedo un pò tristi. Capisco che il momento è quello che è. Siamo usciti dopo 20 anni di Berlusconi e più o meno siamo ancora in piedi. Adesso pensiamo a Renzi, però l'ho vissuta come un progresso rispetto al ventennio di Berlusconi. Noi dimentichiamo in fretta cosa abbiamo passato nei precedenti governi, la vergogna che provavamo, le corna, le mignotte... ragazzi, ricordiamoci... vabbè è finita qui!
Come definireste il genere del teatro canzone? E' un genere che potrebbe essere portato al cinema?
Come si definisce? Una narrazione in musica, storie raccontate con una particolarità musicale, questa narrazione che alterna appunto racconto e canzone. L'ho fatto in Basilicata coast to coast. Diciamo c'ho provato. In genere nei film che ho fatto come autore c'è una forte radice nel teatro canzone.
Dopo tutto quello che hai fatto ti senti ancora 'Pane e olio'?
Si, si, tutto sommato è ovvio che le cose sono cambiate... ma in Puglia non fatico a sentirmi pane e olio.
"Per noi attori il cinema è un compromesso per poter poi fare teatro", l'hai detto qualche tempo fa. Ne sei ancora convinto?
Il cinema mi piace meno del teatro. Il teatro è il luogo in cui mi piace più stare, il cinema è un mezzo. Il cinema non si fa solo per far venire le persone a teatro. Fare i miei film mi piace molto. Fare l'attore del cinema negli ultimi anni mi ha un po' annoiato, anche i film li faccio, non solo per far venire la gente al teatro ma anche per guadagnare. Si guadagna molto di più.
A suo tempo hai detto a tuo padre che le aveva gettate le 200mila lire per il provino all'accademia. Ha fatto bene, però...
GIOVANNI ESPOSITO: Ha fatto molto bene. Gli avevo detto che le aveva gettate quelle 200 mila lire. Sono stato molto fortunato grazie anche a lui... ha gettato tanti soldi anche al casinò, che poteva gettare anche quelle 200 mila lire.
"L’allegria ti fa sentire meglio, ma è la malinconia che ti migliora”. Qual è stato 'l'insegnamento' più importante che la malinconia ti ha dato?
La malinconia è uno stato d'animo che ci fa essere più creativi, per quanto mi riguarda, e poi è una musica che a me piace. Parlando delle vibrazioni rende l'emozione più completa, anche nel divertimento, se c'è una punta di malinconia lo godo di più, ne parlo come fruitore.
In 'Buena Onda' rappresentate la malinconia dell'esule e la scoperta di terre lontane. Cos'è che in questo mondo "agitato" vi intristisce e vi stupisce?
GIOVANNI ESPOSITO: Questo mondo mi stupisce ancora tanto, per fortuna sono ancora "vergine" nello stupore, nel senso che non sono "incrostato'. In questo spettacolo viaggiamo verso terre lontane, ma verso terre vicinissime perché un viaggio dell'anima delle singole anime che si mettono insieme che sono terre molto lontane da scoprire ma che sono terre che abbiamo addosso ogni giorno.
I due attori, terminati gli ultimi preparativi, hanno avuto modo di fermarsi con noi giornalisti per rispondere a qualche domanda.
Dove ci porterà questa 'Buena Onda' in crociera?
Speriamo in un luogo spensierato, un luogo di spensieratezza, un luogo in cui si possa passare la serata in all'insegna della leggerezza del divertimento e anche di qualche sentimento emozionante.
Torni a Taranto dopo aver presentato 'Una piccola impresa meridionale'. Come hai trovato questa città?
Purtroppo non l'ho trovata, nel senso che sono stato male ieri, ed anche oggi sono un po' influenzato. Da quando arrivato sono stato chiuso in albergo. Però la vedo in maniera superficiale, sarà che l'albergo è sul canale, l'ho trovata splendida. Poi ovviamente seguo le vicende, non è l'occasione per approfondire, mi sembra che la problematica sia ancora scottante. Non posso rispondere a questa domanda con profondità.
Al di là dello spettacolo è interessante parlare con personaggi come voi delle cose del Paese: questo referendum com'è l'avete vissuto? I personaggi dello spettacolo si sono schierati apertamente per il Sì per il No...
L'ho vissuto come uno che non si è schierato, non mi sono mai schierato apertamente. Quando ero più giovane ero molto sinistrorso, molto comunista, una parola che non fa più paura. E quindi sono cresciuto con quest'idea. Le cose sono andate come sono andate nella società. La crisi dei valori, degli ideali. Anche il mio punto di vista nei confronti della politica è cambiato. Questo male è necessario, al momento non c'è alternativa, bisogna affidarsi alla politica. La politica è fatta di piccoli passi, di compromessi. Quello che mi dà molto fastidio in Italia e nel mondo è il populismo, la demagogia. Sono un po' disincantato.
GIOVANNI ESPOSITO: Per me c'era poco da schierarsi in questo referendum, sia da una parte che dall'altra. C'erano delle ragioni molto positive per il Si, come tante molto positive per il No. Era una riforma a metà, era una riforma vincolata da certe cose, ma non si poteva dire che certe cose della riforma non fossero importanti per il cambiamento anche se erano scritte a metà. Tutto questo schierarsi non lo vedevo, nel senso che c'erano delle cose molto buone e cose scritte di m... secondo me. Proprio schierarsi non era l'argomento giusto. Ora vedremo cosa succederà. Il solito guazzabuglio per il quale ne avremmo fatto a meno.
(credits: F.Manzini) |
Esatto, dipende dalla risata, da cosa la provoca. Una risata con dei contenuti può fare molto. Una risata vuota lascia il tempo che trova. Il nostro obbiettivo è quello di fare delle risate "piene". Ovviamente, siamo due esperti 'entertainers', quindi abbiamo i nostri "trucchi" e le nostre sicurezze.
Che cos'ha di diverso 'Buena Onda' dalle vostre altre produzioni?
Beh, questo è uno spettacolo che vorrebbe essere un passo in avanti rispetto ai teatri canzone che ho proposto negli ultimi 20 anni. Ho spinto in questa forma, tant'è che ci siamo messi d'accordo con Giovanni di fare un biteatro canzome, cioè fatto a due. Ho fatto già un'esperienza in passato con Haber, però non era la stessa cosa. Lì eravamo noi stessi. In questo caso interpretiamo due personaggi che si raccontano con la forma del teatro canzone, e quindi sicuramente c'è questo tentativo di evolvere quella forma lì, che normalmente è la forma dell'arte.
In questa Italia vale ancora la pena di sperimentare ancora qualcosa di nuovo?
Assolutamente sì. Ora vi vedo un pò tristi. Capisco che il momento è quello che è. Siamo usciti dopo 20 anni di Berlusconi e più o meno siamo ancora in piedi. Adesso pensiamo a Renzi, però l'ho vissuta come un progresso rispetto al ventennio di Berlusconi. Noi dimentichiamo in fretta cosa abbiamo passato nei precedenti governi, la vergogna che provavamo, le corna, le mignotte... ragazzi, ricordiamoci... vabbè è finita qui!
Come definireste il genere del teatro canzone? E' un genere che potrebbe essere portato al cinema?
Come si definisce? Una narrazione in musica, storie raccontate con una particolarità musicale, questa narrazione che alterna appunto racconto e canzone. L'ho fatto in Basilicata coast to coast. Diciamo c'ho provato. In genere nei film che ho fatto come autore c'è una forte radice nel teatro canzone.
Dopo tutto quello che hai fatto ti senti ancora 'Pane e olio'?
Si, si, tutto sommato è ovvio che le cose sono cambiate... ma in Puglia non fatico a sentirmi pane e olio.
(credits: F.Manzini) |
Il cinema mi piace meno del teatro. Il teatro è il luogo in cui mi piace più stare, il cinema è un mezzo. Il cinema non si fa solo per far venire le persone a teatro. Fare i miei film mi piace molto. Fare l'attore del cinema negli ultimi anni mi ha un po' annoiato, anche i film li faccio, non solo per far venire la gente al teatro ma anche per guadagnare. Si guadagna molto di più.
A suo tempo hai detto a tuo padre che le aveva gettate le 200mila lire per il provino all'accademia. Ha fatto bene, però...
GIOVANNI ESPOSITO: Ha fatto molto bene. Gli avevo detto che le aveva gettate quelle 200 mila lire. Sono stato molto fortunato grazie anche a lui... ha gettato tanti soldi anche al casinò, che poteva gettare anche quelle 200 mila lire.
"L’allegria ti fa sentire meglio, ma è la malinconia che ti migliora”. Qual è stato 'l'insegnamento' più importante che la malinconia ti ha dato?
La malinconia è uno stato d'animo che ci fa essere più creativi, per quanto mi riguarda, e poi è una musica che a me piace. Parlando delle vibrazioni rende l'emozione più completa, anche nel divertimento, se c'è una punta di malinconia lo godo di più, ne parlo come fruitore.
In 'Buena Onda' rappresentate la malinconia dell'esule e la scoperta di terre lontane. Cos'è che in questo mondo "agitato" vi intristisce e vi stupisce?
GIOVANNI ESPOSITO: Questo mondo mi stupisce ancora tanto, per fortuna sono ancora "vergine" nello stupore, nel senso che non sono "incrostato'. In questo spettacolo viaggiamo verso terre lontane, ma verso terre vicinissime perché un viaggio dell'anima delle singole anime che si mettono insieme che sono terre molto lontane da scoprire ma che sono terre che abbiamo addosso ogni giorno.