MILANO (Reuters) - Il Sole 24 Ore di oggi scrive che l'intervento dello stato in Banca Monte dei Paschi di Siena avverrà in più fasi, in un arco di tempo di due-tre mesi.
L'iter prevede la richiesta di aiuto da parte dell'istituto senese, un decreto del Tesoro con le garanzie sulla liquidità e un nuovo piano industriale per la ricapitalizzazione precauzionale. Naufragata l'ipotesi dell'operazione di mercato, sottolinea il quotidiano, la richiesta di aiuto pubblico consentirebbe di "sforare la scadenza del 31 dicembre". I passi successivi saranno il decreto, propedeutico alla ricapitalizzazione precauzionale, e un nuovo piano industriale.
Nell'arco di due-tre mesi, il tempo necessario a percorrere le tappe di cui sopra, Mps dovrà ottenere il via libera al piano industriale di Bce e direzione generale sulla concorrenza Ue. Di conseguenza, scatterà il burden sharing, ma non il bail-in.
L'aumento di capitale, sostiene il Sole, resterà di 5 miliardi, ma andrà fissato il prezzo della conversione forzosa per i detentori delle obbligazioni subordinate.
Per quanto riguarda le sofferenze, "non è chiaro se l'azionista stato deciderà di procedere con un'unica maxi-cartolarizzazione di npl da 27,6 miliardi di valore lordo". L'alternativa è la cessione in più tranche. Ma ci sarebbe anche l'ipotesi che Mps decida di gestire internamente o in outsourcing il recupero dei crediti.
L'iter prevede la richiesta di aiuto da parte dell'istituto senese, un decreto del Tesoro con le garanzie sulla liquidità e un nuovo piano industriale per la ricapitalizzazione precauzionale. Naufragata l'ipotesi dell'operazione di mercato, sottolinea il quotidiano, la richiesta di aiuto pubblico consentirebbe di "sforare la scadenza del 31 dicembre". I passi successivi saranno il decreto, propedeutico alla ricapitalizzazione precauzionale, e un nuovo piano industriale.
Nell'arco di due-tre mesi, il tempo necessario a percorrere le tappe di cui sopra, Mps dovrà ottenere il via libera al piano industriale di Bce e direzione generale sulla concorrenza Ue. Di conseguenza, scatterà il burden sharing, ma non il bail-in.
L'aumento di capitale, sostiene il Sole, resterà di 5 miliardi, ma andrà fissato il prezzo della conversione forzosa per i detentori delle obbligazioni subordinate.
Per quanto riguarda le sofferenze, "non è chiaro se l'azionista stato deciderà di procedere con un'unica maxi-cartolarizzazione di npl da 27,6 miliardi di valore lordo". L'alternativa è la cessione in più tranche. Ma ci sarebbe anche l'ipotesi che Mps decida di gestire internamente o in outsourcing il recupero dei crediti.