BARI - Prenderà il via il prossimo 7 febbraio 2017 dinanzi alla Corte di Assise di Bari il processo per l'omicidio dell'operaio di Toritto, nel Barese, Stefano Melillo, il cui cadavere fu rinvenuto in un pozzo all'interno di un casolare abbandonato adiacente al campo sportivo di Binetto il 13 giugno 2016.
Del delitto risponde, oltre ad un 40enne che è in carcere dal 14 giugno con le accuse di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, anche l'amante della vittima, moglie del presunto assassino, ritenuta l'istigatrice del delitto e accusata di concorso morale nell'omicidio.
Secondo la ricostruzione fatta dai militari, la donna che aveva intenzione di interrompere la relazione con la vittima avrebbe convinto il marito ad uccidere l'operaio. Lei avrebbe attirato l'amante nel campo sportivo con una scusa e poi il marito lo avrebbe prima strangolato con una corda, e poi lo avrebbe colpito alla testa con una spranga di ferro e un masso.
Il corpo fu ritrovato in una cisterna.
Del delitto risponde, oltre ad un 40enne che è in carcere dal 14 giugno con le accuse di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, anche l'amante della vittima, moglie del presunto assassino, ritenuta l'istigatrice del delitto e accusata di concorso morale nell'omicidio.
Secondo la ricostruzione fatta dai militari, la donna che aveva intenzione di interrompere la relazione con la vittima avrebbe convinto il marito ad uccidere l'operaio. Lei avrebbe attirato l'amante nel campo sportivo con una scusa e poi il marito lo avrebbe prima strangolato con una corda, e poi lo avrebbe colpito alla testa con una spranga di ferro e un masso.
Il corpo fu ritrovato in una cisterna.