ROMA - E' terminata anche la terza giornata di consultazioni del presidente Mattarella per risolvere la crisi di governo nata dalle dimissioni mercoledì scorso del presidente del Consiglio Matteo Renzi, a seguito della sconfitta nel referendum costituzionale di domenica 4 dicembre. Mattarella ha ricevuto ieri 17 delegazioni parlamentari. Al termine della terza e ultima giornata di consultazioni di oggi le delegazioni consultate saranno state in tutto 23.
"Il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interni, europee e internazionale". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni aperte dopo la crisi di governo. "Nelle prossime ore - ha evidenziato - valuterò quello che emerso da questi colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo"
"Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale e abbiamo assicurato al capo dello Stato tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna". Lo afferma Luigi Zanda, capogruppo del Pd al termine delle consultazioni. "L'obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il piu' rapidi possibili".
Il Quirinale riapre il portone per il terzo giorno di consultazioni, e Mattarella il suo studio dalle 11 alle 19. In mattinata conferiranno, mezz'ora ciascuno, Sinistra italiana, Ala-Scelta Civica di Denis Verdini ed Enrico Zanetti, Ncd di Angelino Alfano. Il pomeriggio, a partire dalle 16, per la durata di un'ora ciascuno, si confronteranno con il capo dello Stato prima Silvio Berlusconi alla testa di Forza Italia, poi i Cinque Stelle rappresentati dai soli capigruppo e infine, dulcis in fundo, il Partito Democratico senza Matteo Renzi ma con delegazione per composizione e mandato ampiamente rappresentativa dei dem e in particolare della maggioranza: il vicesegretario (renziano) Lorenzo Guerini, i capigruppo Ettore Rosato e Luigi Zanda (franceschiniano) ed il presidente Matteo Orfini (Giovani Turchi da lui fondati con il ministro Andrea Orlando).
Dovrebbe essere quello, quindi, lo snodo decisivo anche se con ogni probabilità gli incontri che Renzi sta avendo in queste ore - Gentiloni prima, Franceschini poi - puntano evidentemente a definire la figura che siederà a Palazzo Chigi ben prima dell'incontro del partito del Nazareno al Colle. E' facile pensare che il Pd porterà a Mattarella un nome che, anche se certamente non concordato, non potrà sorprendere il capo dello Stato.
Mattarella sta svolgendo in queste ore un vero e proprio tour de force. Secondo le logiche del Colle, condivisa dalle maggiori forze politiche, occorre subito una scelta che faccia trovare l'Italia con un governo insediato e presente lunedì alla riapertura dei mercati (pronto per la gestione del caso Mps, con un eventuale decreto di salvataggio) e pronto per le ravvicinate scadenze europee (Consiglio europeo di metà dicembre).
Renzi, rientrato a Roma dopo la giornata in famiglia a Pontassieve, ha seguito le consultazioni a distanza da palazzo Chigi. Ha incontrato per due volte, il ministro degli Esteri Pd, Paolo Gentiloni, e poi ha Dario Franceschini. Il ministro degli Esteri è in pole position per l'incarico di presidente del Consiglio per il dopo Renzi se il Pd certificherà a Mattarella l'indisponibilità del premier dimissionario a succedere a se stesso.
Alfano, Governo di tutti o Renzi-bis. "Siamo disponibili a governo con responsabilità comune" con la partecipazione "di tutte le forze volenterose che avranno il senso di appartenenza comune e che li porti a partecipare a un governo che si trovi ad affrontare alcune emergenze". Lo afferma il leader di Ncd Angelino Alfano al termine delle consultazioni. "Qualora ci fosse un diniego da parte degli altri potenziali partecipanti non avremmo nulla in contrario anzi, avremmo molto di favorevole, ad una prosecuzione di Matteo Renzi" alla guida dell'esecutivo.
"Il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interni, europee e internazionale". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni aperte dopo la crisi di governo. "Nelle prossime ore - ha evidenziato - valuterò quello che emerso da questi colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo"
"Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale e abbiamo assicurato al capo dello Stato tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna". Lo afferma Luigi Zanda, capogruppo del Pd al termine delle consultazioni. "L'obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il piu' rapidi possibili".
Dovrebbe essere quello, quindi, lo snodo decisivo anche se con ogni probabilità gli incontri che Renzi sta avendo in queste ore - Gentiloni prima, Franceschini poi - puntano evidentemente a definire la figura che siederà a Palazzo Chigi ben prima dell'incontro del partito del Nazareno al Colle. E' facile pensare che il Pd porterà a Mattarella un nome che, anche se certamente non concordato, non potrà sorprendere il capo dello Stato.
Mattarella sta svolgendo in queste ore un vero e proprio tour de force. Secondo le logiche del Colle, condivisa dalle maggiori forze politiche, occorre subito una scelta che faccia trovare l'Italia con un governo insediato e presente lunedì alla riapertura dei mercati (pronto per la gestione del caso Mps, con un eventuale decreto di salvataggio) e pronto per le ravvicinate scadenze europee (Consiglio europeo di metà dicembre).
Renzi, rientrato a Roma dopo la giornata in famiglia a Pontassieve, ha seguito le consultazioni a distanza da palazzo Chigi. Ha incontrato per due volte, il ministro degli Esteri Pd, Paolo Gentiloni, e poi ha Dario Franceschini. Il ministro degli Esteri è in pole position per l'incarico di presidente del Consiglio per il dopo Renzi se il Pd certificherà a Mattarella l'indisponibilità del premier dimissionario a succedere a se stesso.
Alfano, Governo di tutti o Renzi-bis. "Siamo disponibili a governo con responsabilità comune" con la partecipazione "di tutte le forze volenterose che avranno il senso di appartenenza comune e che li porti a partecipare a un governo che si trovi ad affrontare alcune emergenze". Lo afferma il leader di Ncd Angelino Alfano al termine delle consultazioni. "Qualora ci fosse un diniego da parte degli altri potenziali partecipanti non avremmo nulla in contrario anzi, avremmo molto di favorevole, ad una prosecuzione di Matteo Renzi" alla guida dell'esecutivo.