Il premier Matteo Renzi, dopo la sconfitta al referendum costituzionale e le conseguenti annunciate dimissioni, è ancora in piena carica a Palazzo Chigi. Si tratta del frutto di un evidente invito al senso di resposabilità espresso dal capo dello Stato Mattarella perché lo sviluppo di questa crisi non pregiudichi l'approvazione della Legge di bilancio, scongiurando così l'esercizio provvisiorio.
Nei giorni scorsi Mattarella, che si è definito non più di un arbitro delle contese politiche, aveva rilevato come la persuasione sia tanto più efficacie quando non ostentata pubblicamente. Ed è quello che è accaduto in queste ore, dalla mezzanotte di ieri quando per Renzi la sconfitta alle urne si è mostrata in tutta la sua crudezza. Una telefonata ieri sera, un incontro informale questa mattina e l'incontro previsto da protocollo dopo la formalizzazione delle dimissioni in Consiglio dei ministri: sono i passaggi che hanno scandito il rapporto tra Mattarella e Renzi in questa giornata, fino al 'congelamento' delle dimissioni del premier.
In mattinata Mattarella, dopo il colloquio informale, aveva diffuso una dichiarazione nella quale - dopo aver sottolineato la "solida" democrazia italiana e aver sollecitato "un clima politico improntato a serenità e rispetto" - aveva ricordato quegli "impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto". Tradotto: approvare la legge di bilancio prima di ogni altra cosa. Nel tardo pomeriggio poi, nel corso del colloquio avuto con il premier dopo lo svolgimento del Consiglio dei Ministri, le allusioni sono diventate realtà .
Il presidente della Repubblica in una nota, dopo il voto ha ricordato che "Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento".
"L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco". "L'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva".
Nei giorni scorsi Mattarella, che si è definito non più di un arbitro delle contese politiche, aveva rilevato come la persuasione sia tanto più efficacie quando non ostentata pubblicamente. Ed è quello che è accaduto in queste ore, dalla mezzanotte di ieri quando per Renzi la sconfitta alle urne si è mostrata in tutta la sua crudezza. Una telefonata ieri sera, un incontro informale questa mattina e l'incontro previsto da protocollo dopo la formalizzazione delle dimissioni in Consiglio dei ministri: sono i passaggi che hanno scandito il rapporto tra Mattarella e Renzi in questa giornata, fino al 'congelamento' delle dimissioni del premier.
In mattinata Mattarella, dopo il colloquio informale, aveva diffuso una dichiarazione nella quale - dopo aver sottolineato la "solida" democrazia italiana e aver sollecitato "un clima politico improntato a serenità e rispetto" - aveva ricordato quegli "impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto". Tradotto: approvare la legge di bilancio prima di ogni altra cosa. Nel tardo pomeriggio poi, nel corso del colloquio avuto con il premier dopo lo svolgimento del Consiglio dei Ministri, le allusioni sono diventate realtà .
"L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco". "L'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva".
'ALTA AFFLUENZA INDICE DEMOCRAZIA SOLIDA' - "L'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva" ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una dichiarazione resa nota dal Quirinale.
"L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco. Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento".
"L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco. Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento".