di LUIGI LAGUARAGNELLA - Al San Paolo non c’è partita per l’Inter. Nell’anticipo del quattordicesimo turno di campionato il Napoli disintegra i nerazzurri per 3-0. Il risultato è perentorio e ridimensiona i milanesi dopo la vittoria contro la Fiorentina, ma nelle trasferte in Campania il biscione non riesce quasi mai a trionfare.
I partenopei archiviano la gara sin dai primi minuti: il possesso palla degli uomini di Sarri mette ko la difesa nerazzurra che lascia sempre troppe voragini. Così proprio le imbucate dei due centrocampisti azzurri mettono in cassaforte il risultato. Con i soliti schemi rapidi e avvolgenti prima Zielinski e poi Hamsik eliminano ogni progetti nerazzurro di uscire dal San Paolo con qualche punto.
Il Napoli ha Gabbiadini in attacco al posto di Mertens (squalificato), Pioli si affida a Icardi supportato da Banega e dai soliti Candreva e Perisic. Il capitano interista prova a riportare la partita verso l’equilibrio, ma quando Reina incontra l’Inter è sempre decisivo: quelle (non molte) azioni nerazzurre vengono neutralizzate. Poi le consuete amnesie difensive e la mancanza di equilibrio dei nerazzurri lascia intendere che il Napoli può dilagare nell’arco dei novanta minuti. Gli azzurri, pur non essendo cinici come lo scorso, sono comunque nettamente superiori agli avversari di questa sera.
Anche nel secondo tempo l’Inter ci prova ad accorciare le distanze, ma senza molta convinzione. Il Napoli, sempre molto fluido nella sua manovra gestisce con saggezza la partita. Poi Insigne è lesto nel mettere in rete il terzo gol, dopo che Handanovic smanaccia e offre una palla ad Albiol il quale adocchia il talento napoletano che non sbaglia.
La partita è chiusa. Continua qualche azione interista, ma tra Reina e la scarsa incisività degli attaccanti il risultato non cambia.
Questo Napoli è troppo forte per questa confusa e ancora poco equilibrata Inter. Il campionato della squadra di Pioli probabilmente ha diversi obiettivi da quelli della squadra di Sarri.
I partenopei archiviano la gara sin dai primi minuti: il possesso palla degli uomini di Sarri mette ko la difesa nerazzurra che lascia sempre troppe voragini. Così proprio le imbucate dei due centrocampisti azzurri mettono in cassaforte il risultato. Con i soliti schemi rapidi e avvolgenti prima Zielinski e poi Hamsik eliminano ogni progetti nerazzurro di uscire dal San Paolo con qualche punto.
Il Napoli ha Gabbiadini in attacco al posto di Mertens (squalificato), Pioli si affida a Icardi supportato da Banega e dai soliti Candreva e Perisic. Il capitano interista prova a riportare la partita verso l’equilibrio, ma quando Reina incontra l’Inter è sempre decisivo: quelle (non molte) azioni nerazzurre vengono neutralizzate. Poi le consuete amnesie difensive e la mancanza di equilibrio dei nerazzurri lascia intendere che il Napoli può dilagare nell’arco dei novanta minuti. Gli azzurri, pur non essendo cinici come lo scorso, sono comunque nettamente superiori agli avversari di questa sera.
Anche nel secondo tempo l’Inter ci prova ad accorciare le distanze, ma senza molta convinzione. Il Napoli, sempre molto fluido nella sua manovra gestisce con saggezza la partita. Poi Insigne è lesto nel mettere in rete il terzo gol, dopo che Handanovic smanaccia e offre una palla ad Albiol il quale adocchia il talento napoletano che non sbaglia.
La partita è chiusa. Continua qualche azione interista, ma tra Reina e la scarsa incisività degli attaccanti il risultato non cambia.
Questo Napoli è troppo forte per questa confusa e ancora poco equilibrata Inter. Il campionato della squadra di Pioli probabilmente ha diversi obiettivi da quelli della squadra di Sarri.
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