di STELLA DIBENEDETTO - Il derby dice ancora Roma. I giallorossi conquistano la quarta vittoria consecutiva nella Stracittadina, tornano a -4 dalla Juventus e riacciuffano il Milan al secondo posto in attesa dello scontro diretto. Una vittoria decisa da Strootman e Nainggolan con le reti che arrivano entrambe nella ripresa.
Senza Salah, Spalletti cambia modulo e sceglie il 3-4-2-1 con Perotti e Nainggolan a sostegno di Dzeko. Senza De Vrij non al meglio, Inzaghi trova posto in mezzo al campo a Milinkovic-Savic. La prima parte del primo tempo è di marca biancoceleste. La Lazio parte decisamente meglio creando anche alcune occasioni da rete con Immobile il quale, però, continua a non trovare la via del gol che, ormai manca da ottobre. La Roma appare stordita dalla compatezza degli avversari. Dzeko è troppo isolato e Bruno Peres non spinge come dovrebbe. Dopo venti minuti di gioco, Spalletti capisce che così non va, inverte gli esterni e la Roma prende campo. Proprio dai piedi di Bruno Peres arriva l'occasione più ghiotta. Biglia lo mette giù: Banti, dietro segnalazione del giudice di porta, prima assegna il calcio di rigore ma poi opta per una punizione dal limite ammonendo il centrocampista argentino. La Lazio colleziona, poi, un paio di corner ma la prima frazione di gara termina sullo 0-0.
La ripresa di apre senza cambi. La Lazio ci prova con Parolo; la Roma risponde con Nainggolan che mette al centro dell'area un buon pallone sul quale Dzeko interviene di testa ma Marchetti si fa trovare pronto. Al 19' cambia la partita: Wallace commette un errore in area, Strootman ne approfitta, ruba palla e con un tocco sotto batte in uscita Marchetti. Tutta la Roma va a festeggiare ma al rientro scoppia la rissa. Strootman butta un po' d'acqua verso la panchina della Lazio, Cataldi non gradisce, strattona l'olandese e succede di tutto con Banti che, per sedare la rissa, manda negli spogliatoio Cataldi e assegna un cartellino giallo a Strootman. La Roma, forte del vantaggio, controlla il gioco e dai piedi di Nainggolan arriva la rete del raddoppio: il belga, da oltre 25 metri scarica in porta un destro che sorprende Marchetti.
Il match finisce qui con Inzaghi che non può non avere rimpianti e Spalletti che esulta.
Senza Salah, Spalletti cambia modulo e sceglie il 3-4-2-1 con Perotti e Nainggolan a sostegno di Dzeko. Senza De Vrij non al meglio, Inzaghi trova posto in mezzo al campo a Milinkovic-Savic. La prima parte del primo tempo è di marca biancoceleste. La Lazio parte decisamente meglio creando anche alcune occasioni da rete con Immobile il quale, però, continua a non trovare la via del gol che, ormai manca da ottobre. La Roma appare stordita dalla compatezza degli avversari. Dzeko è troppo isolato e Bruno Peres non spinge come dovrebbe. Dopo venti minuti di gioco, Spalletti capisce che così non va, inverte gli esterni e la Roma prende campo. Proprio dai piedi di Bruno Peres arriva l'occasione più ghiotta. Biglia lo mette giù: Banti, dietro segnalazione del giudice di porta, prima assegna il calcio di rigore ma poi opta per una punizione dal limite ammonendo il centrocampista argentino. La Lazio colleziona, poi, un paio di corner ma la prima frazione di gara termina sullo 0-0.
La ripresa di apre senza cambi. La Lazio ci prova con Parolo; la Roma risponde con Nainggolan che mette al centro dell'area un buon pallone sul quale Dzeko interviene di testa ma Marchetti si fa trovare pronto. Al 19' cambia la partita: Wallace commette un errore in area, Strootman ne approfitta, ruba palla e con un tocco sotto batte in uscita Marchetti. Tutta la Roma va a festeggiare ma al rientro scoppia la rissa. Strootman butta un po' d'acqua verso la panchina della Lazio, Cataldi non gradisce, strattona l'olandese e succede di tutto con Banti che, per sedare la rissa, manda negli spogliatoio Cataldi e assegna un cartellino giallo a Strootman. La Roma, forte del vantaggio, controlla il gioco e dai piedi di Nainggolan arriva la rete del raddoppio: il belga, da oltre 25 metri scarica in porta un destro che sorprende Marchetti.
Il match finisce qui con Inzaghi che non può non avere rimpianti e Spalletti che esulta.
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