TARANTO - Il presidente del Gruppo Area Popolare Giannicola De Leonardis ha presentato un’interrogazione urgente, indirizzata al presidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità Michele Emiliano, per segnalare la vicenda di una Tac che risulta essere da anni in stato di abbandono - regolarmente acquistata dall’azienda e mai utilizzata – nel seminterrato della sede dell’Asl Foggia, in piazza Libertà.
“La strumentazione, come noto di fondamentale importanza per la prevenzione e diagnosi di patologie tumorali, richiederebbe per il suo corretto utilizzo la formazione e la presenza in numero adeguato di personale specializzato - ricorda De Leonardis - e l’attivazione della Tac da parte dell’Azienda, direttamente in sede o allocandola presso altre unità attrezzate in città e nella provincia di Foggia, giustificherebbe non solo le risorse pubbliche investite per l’acquisto, ma permetterebbe un significativo risparmio per la collettività pugliese e un servizio per l’utenza, alla luce dei numeri in crescita esponenziale della mobilità passiva verso altre province e regioni limitrofe, che aggiungono alla beffa del mancato utilizzo il danno dei costi sempre più gravosi per il bilancio della Regione Puglia - sottolinea. Alla luce dei tagli alla sanità pubblica e della necessità di ottimizzare i costi migliorando servizi e prestazioni erogate all’utenza, e per soddisfare la domanda di salute e salvaguardare un diritto garantito dalla Costituzione, non è tollerabile una tale situazione, considerando anche i danni materiali prodotti dal mancato utilizzo della Tomografia Assiale Computerizzata e dall’evoluzione della diagnostica di ultima generazione, che rischia di far diventare obsoleta un’attrezzatura di fatto mai utilizzata – rimarca”.
Da qui l’interrogazione, per chiedere ad Emiliano “se è a conoscenza della Tac acquistata e poi abbandonata da anni nel seminterrato della sede dell’Asl Foggia; come e quando intende intervenire presso la direzione generale dell’Asl Foggia, per sollecitare e garantire l’attivazione della stessa nei locali indicati o in altra struttura, per preservare e utilizzare una risorsa preziosa per la collettività, ridurre la mobilità passiva e/o il ricorso dell’utenza verso altre strutture, pubbliche e private, di altre province e regioni limitrofe”.
“La strumentazione, come noto di fondamentale importanza per la prevenzione e diagnosi di patologie tumorali, richiederebbe per il suo corretto utilizzo la formazione e la presenza in numero adeguato di personale specializzato - ricorda De Leonardis - e l’attivazione della Tac da parte dell’Azienda, direttamente in sede o allocandola presso altre unità attrezzate in città e nella provincia di Foggia, giustificherebbe non solo le risorse pubbliche investite per l’acquisto, ma permetterebbe un significativo risparmio per la collettività pugliese e un servizio per l’utenza, alla luce dei numeri in crescita esponenziale della mobilità passiva verso altre province e regioni limitrofe, che aggiungono alla beffa del mancato utilizzo il danno dei costi sempre più gravosi per il bilancio della Regione Puglia - sottolinea. Alla luce dei tagli alla sanità pubblica e della necessità di ottimizzare i costi migliorando servizi e prestazioni erogate all’utenza, e per soddisfare la domanda di salute e salvaguardare un diritto garantito dalla Costituzione, non è tollerabile una tale situazione, considerando anche i danni materiali prodotti dal mancato utilizzo della Tomografia Assiale Computerizzata e dall’evoluzione della diagnostica di ultima generazione, che rischia di far diventare obsoleta un’attrezzatura di fatto mai utilizzata – rimarca”.
Da qui l’interrogazione, per chiedere ad Emiliano “se è a conoscenza della Tac acquistata e poi abbandonata da anni nel seminterrato della sede dell’Asl Foggia; come e quando intende intervenire presso la direzione generale dell’Asl Foggia, per sollecitare e garantire l’attivazione della stessa nei locali indicati o in altra struttura, per preservare e utilizzare una risorsa preziosa per la collettività, ridurre la mobilità passiva e/o il ricorso dell’utenza verso altre strutture, pubbliche e private, di altre province e regioni limitrofe”.