BARI - “L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non vi sarebbe nulla da fare al mondo”, lo diceva Dostoevskij e chi crede nel potere dell’arte e nel suo dono di regalare la bellezza può capirlo. Questa l’idea che ha ispirato i promotori della Bibart, prima Biennale Internazionale d’Arte di Bari e Area Metropolitana, iniziata il 15 dicembre e che si è conclusa domenica 15 gennaio con un grande successo di pubblico e partecipazione. Il cuore di Bari con Bibart si è trasformato in un centro propulsore di bellezza e aggregatore di giovani energie.
L’organizzazione ha registrato 13 mila presenze in un mese, con la partecipazione di molti studenti, compresi i Giovani della Commissione Italiana per l'Unesco, che come volontari hanno fatto accoglienza alle diverse sedi espositive, dal succorpo della Cattedrale alle chiese di Santa Teresa dei Maschi, Sant'Anna, San Gaetano e del Gesù, passando da palazzo Gironda, auditorium La Vallisa e dal museo Diocesano.
Una grande scommessa, un progetto nato da un’idea di Vallisa Cultura Onlus e Federico II Eventi, due associazioni culturali storicamente attive sul territorio pugliese, che in questo modo si sono proposte di aprire le porte ad un dialogo tra arte antica e contemporanea, trasformando le chiese, spesso chiuse, in luoghi di esposizione e confronto.
“Bibart ha riportato l’arte tra la gente. Negli ultimi tempi l’arte contemporanea è diventata schiava del concetto che sia destinata a pochi eletti. Non è così. L’arte trova la sua essenza nell’incontro con il pubblico. I 150 artisti che hanno partecipato a questa prima Biennale a Bari non sono un numero indifferente. Le biennali spesso scelgono uno o al massimo due nomi per rappresentare una nazione, io questo lo trovo ingiusto e poco democratico. L’arte non è per pochi, l’arte è popolare e soprattutto è bellezza che colpisce al cuore.”, ha dichiarato Giorgio Grasso (critico d’arte, stretto collaboratore di Vittorio Sgarbi e curatore anche della prossima Biennale di Venezia) durante la cerimonia di premiazione nell’auditorium La vallisa.
Alla cerimonia di premiazione assieme a Giorgio Grasso c’erano anche Wiliam Tode, ultimo esponente del neorealismo italiano a cui Bibart ha dedicato una mostra monografica nella chiesa Del Gesù, e Miguel Gomez, direttore artistico Bibart, oltre che video e body artist.
“Siamo contenti della partecipazione e dell’interesse che Bibart ha registrato. Abbiamo avuto visitatori da tutta la regione e anche da Campania e Basilicata. Posso dichiarare con orgoglio che il 60 per cento del pubblico era formato da giovani e studenti. Ringrazio l’Arcidiocesi di Bari – Bitonto, la Regione Puglia, il Comune di Bari, l’Università degli Studi di Bari, l’Ambasciata della Repubblica di Armenia in Italia, il Consolato della Repubblica di Croazia e il Consolato della Repubblica del Brasile per la loro collaborazione in questa prima edizione. Senza una buona squadra di lavoro non avremmo raggiunto questi risultati. Devo ringraziare anche la stampa che ci ha seguito e aiutato a diffondere lo spirito di Bibart”, ha dichiarato Gomez.
I PREMI
Vincitore della prima edizione di Bibart
per la sezione pittura Antonio Calabrese (Benevento)
per la sezione grafica Arcangela di Fede (Bari).
Premio della Critica sezione pittura: Artur Hovhannisyan (Armenia)
Premio della Critica sezione grafica: Arcangela di Fede (Bari).
Commissione scientifica e critica: William Tode, Giorgio Grasso, Miguel Gomez
Premio Giuria Giornalisti
per la sezione pittura Ezio Bordet (Aosta), Nilde Mastrosimone de Troyli (Policoro), Caterina Cannati-kataos (Canosa di Puglia), Mariam Nersisyan (Armenia), Katsurayama Cida (Brasile).
per la sezione grafica: Arcangela di Fede (Bari).
Commissione: Antonella Gaeta, Gianfranco Moscatelli, Maria Grazia Rongo, Angelo Rossano e Francesco Tatarella.
Premio Giuria Popolare per ciascuna sede espositiva
per la sede Vallisa sezione pittura: Artur Hovhannisyan (Armenia), per la grafica Giusy Busco (Casamassima).
per la sede Santa Teresa dei Maschi: Antonio Calabrese (Benevento).
per la sede Domus Milella sezione pittura: Miranda Santoro (Ascoli Satriano-Fg), per sezione grafica: Anna Troyli (Policoro).
per la sede San Gaetano premio ex aequo a Sabina Princigalli (Canosa di Puglia) e Daniela Sersale (Uruguay).
per la sede Succorpo della Cattedrale di San Sabino: Germana Galdi (Roma).
L’organizzazione ha registrato 13 mila presenze in un mese, con la partecipazione di molti studenti, compresi i Giovani della Commissione Italiana per l'Unesco, che come volontari hanno fatto accoglienza alle diverse sedi espositive, dal succorpo della Cattedrale alle chiese di Santa Teresa dei Maschi, Sant'Anna, San Gaetano e del Gesù, passando da palazzo Gironda, auditorium La Vallisa e dal museo Diocesano.
Una grande scommessa, un progetto nato da un’idea di Vallisa Cultura Onlus e Federico II Eventi, due associazioni culturali storicamente attive sul territorio pugliese, che in questo modo si sono proposte di aprire le porte ad un dialogo tra arte antica e contemporanea, trasformando le chiese, spesso chiuse, in luoghi di esposizione e confronto.
“Bibart ha riportato l’arte tra la gente. Negli ultimi tempi l’arte contemporanea è diventata schiava del concetto che sia destinata a pochi eletti. Non è così. L’arte trova la sua essenza nell’incontro con il pubblico. I 150 artisti che hanno partecipato a questa prima Biennale a Bari non sono un numero indifferente. Le biennali spesso scelgono uno o al massimo due nomi per rappresentare una nazione, io questo lo trovo ingiusto e poco democratico. L’arte non è per pochi, l’arte è popolare e soprattutto è bellezza che colpisce al cuore.”, ha dichiarato Giorgio Grasso (critico d’arte, stretto collaboratore di Vittorio Sgarbi e curatore anche della prossima Biennale di Venezia) durante la cerimonia di premiazione nell’auditorium La vallisa.
Alla cerimonia di premiazione assieme a Giorgio Grasso c’erano anche Wiliam Tode, ultimo esponente del neorealismo italiano a cui Bibart ha dedicato una mostra monografica nella chiesa Del Gesù, e Miguel Gomez, direttore artistico Bibart, oltre che video e body artist.
“Siamo contenti della partecipazione e dell’interesse che Bibart ha registrato. Abbiamo avuto visitatori da tutta la regione e anche da Campania e Basilicata. Posso dichiarare con orgoglio che il 60 per cento del pubblico era formato da giovani e studenti. Ringrazio l’Arcidiocesi di Bari – Bitonto, la Regione Puglia, il Comune di Bari, l’Università degli Studi di Bari, l’Ambasciata della Repubblica di Armenia in Italia, il Consolato della Repubblica di Croazia e il Consolato della Repubblica del Brasile per la loro collaborazione in questa prima edizione. Senza una buona squadra di lavoro non avremmo raggiunto questi risultati. Devo ringraziare anche la stampa che ci ha seguito e aiutato a diffondere lo spirito di Bibart”, ha dichiarato Gomez.
I PREMI
Vincitore della prima edizione di Bibart
per la sezione pittura Antonio Calabrese (Benevento)
per la sezione grafica Arcangela di Fede (Bari).
Premio della Critica sezione pittura: Artur Hovhannisyan (Armenia)
Premio della Critica sezione grafica: Arcangela di Fede (Bari).
Commissione scientifica e critica: William Tode, Giorgio Grasso, Miguel Gomez
Premio Giuria Giornalisti
per la sezione pittura Ezio Bordet (Aosta), Nilde Mastrosimone de Troyli (Policoro), Caterina Cannati-kataos (Canosa di Puglia), Mariam Nersisyan (Armenia), Katsurayama Cida (Brasile).
per la sezione grafica: Arcangela di Fede (Bari).
Commissione: Antonella Gaeta, Gianfranco Moscatelli, Maria Grazia Rongo, Angelo Rossano e Francesco Tatarella.
Premio Giuria Popolare per ciascuna sede espositiva
per la sede Vallisa sezione pittura: Artur Hovhannisyan (Armenia), per la grafica Giusy Busco (Casamassima).
per la sede Santa Teresa dei Maschi: Antonio Calabrese (Benevento).
per la sede Domus Milella sezione pittura: Miranda Santoro (Ascoli Satriano-Fg), per sezione grafica: Anna Troyli (Policoro).
per la sede San Gaetano premio ex aequo a Sabina Princigalli (Canosa di Puglia) e Daniela Sersale (Uruguay).
per la sede Succorpo della Cattedrale di San Sabino: Germana Galdi (Roma).
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