Bimbi e meningite: la parola al Pediatra
di PIERPAOLO DE NATALE - Ormai in tutta Italia è "allarme" meningite. Dopo le diverse vittime accertate in Toscana, il 2017 si è aperto con una vera corsa al vaccino in tutte le regioni. Le Aziende Sanitarie Locali sono state letteralmente prese d'assalto, con migliaia di richieste e anche i pugliesi seguono l'ondata di panico nazionale. In particolare, ad agitare la Puglia è stato il falso allarme erroneamente lanciato da alcuni quotidiani locali circa la presunta morte per meningite di una bimba di quattro anni, presso l'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.
Dunque (tra ansie, allarmismi e falsi miti) facciamo chiarezza con il dott. Danilo Falciatore, noto medico pediatra di libera scelta presso l'Asl di Bari.
La meningite è un processo infiammatorio a carico delle meningi che sono tre membrane che rivestono il cervello ed il midollo spinale proteggendoli. Tale infiammazione è provocata, nella grande maggioranza dei casi, da virus o batteri che possono colonizzare queste membrane provocando la malattia.
Essendo i virus ed i batteri (questi molto più frequenti e pericolosi) i responsabili della meningite, la malattia si contrae prevalentemente attraverso le goccioline respiratorie. In particolare gli starnuti e i colpi di tosse sono i principali veicoli di trasmissione dell'infezione da un soggetto all'altro.
Se pensiamo che il temutissimo meningococco spesso alberga nelle prime vie respiratorie di soggetti sani (portatori) o con sintomi estremamente limitati, si capisce come si possa contrarre la malattia non necessariamente da un soggetto malato o con sintomi conclamati. E tali soggetti diventano, inconsapevolmente, la fonte principale d'infezione non potendo essere individuati come avviene invece per gli ammalati.
Da tutto ciò deriva che i luoghi più a rischio per il contagio sono i luoghi iperaffollati, magari senza fonti adeguate di areazione come ad esempio asili, scuole e uffici. Luoghi in cui si soggiorna per parecchie ore al giorno.
Come prevenire e quali attenzioni devono prestare i genitori?
Quali sono i sintomi della meningite e quando si manifestano?
La prevenzione principale, per le forme batteriche, è direi quasi esclusivamente la vaccinazione. Infatti non si può pensare di isolarsi dal mondo impedendo ai bambini di frequentare le scuole o astenendoci dal recarci nei luoghi di lavoro quali uffici, studi o ipermercati.
Ovviamente è importante prestare attenzione anche alle principali norme igieniche previste per limitare la trasmissione di qualunque agente infettivo: lavarsi spessissimo le mani, soffiarsi il naso con fazzoletti di carta usa e getta rapidamente eliminati dopo l'uso, arieggiare i locali evitando il ristagno di aria viziata.
Quali sono i sintomi della meningite e quando si manifestano?
La meningite spesso è una malattia subdola i cui sintomi iniziali ricalcano quelli di una banale influenza: febbre, malessere generale, brividi, prostrazione. Successivamente subentrano i sintomi eclatanti che possono essere diversi nei bambini e negli adulti. Nei neonati e bambini: pallore o pelle a chiazze o colorazione bluastra della pelle stessa, sonnolenza, rifiuto del cibo, irritabilità, stato di flaccidità corporea, difficoltà ad essere calmato, respirazione affannosa, lamento o pianto stridulo, rigonfiamento della fontanella cranica. Come si può vedere la rigidità nucale, da sempre considerata il segno patognomonico della meningite, nei lattanti e nei bambini può mancare. È invece un sintomo sempre presente nell'adulto insieme a vomito, intensa cefalea, stato confusionale (a volte convulsioni) e fotofobia. Come detto questo corteo sintomatologico può presentarsi in una fase secondaria della malattia.
Cosa fare in tal caso? Cosa consiglia ai genitori?
Come già detto i sintomi della meningite inizialmente sono del tutto simili a quelli di una banale forma influenzale. Anche il periodo di maggiore incidenza delle meningiti è sovrapponibile a quello del picco influenzale. Fortunatamente, però, la stragrande maggioranza delle febbri di questo periodo risulta poi essere un'influenza: infatti la frequenza di questa patologia è di gran lunga maggiore rispetto a quella delle meningiti.
Alla luce di quanto detto, il consiglio che do ai genitori è di non pensare subito ad una meningite allorquando il proprio bambino presenta una sintomatologia febbrile anche se associata a mal di testa: infatti quasi tutti i bambini quando hanno febbre manifestano anche cefalea. Quest'ultima, però, nelle forme non meningee regredisce rapidamente e completamente insieme alla febbre con l'uso di un antipiretico.
Tenere attentamente sotto controllo l'andamento del quadro clinico nelle successive 24 - 48 ore. Lì dove comparissero segni e sintomi come quelli precedentemente descritti, tenendo conto anche delle diverse peculiarità cliniche in base all'età del soggetto ammalato, consultare repentinamente il proprio medico di famiglia o il proprio pediatra descrivendo accuratamente la situazione. Il medico, visitando il soggetto, potrà avanzare o meno il sospetto di una meningite ed eventualmente inviare subito il malato in un centro ospedaliero per la conferma diagnostica.
Il ricorso diretto al Pronto Soccorso deve avvenire solo se i sintomi presentati dall'ammalato sono fortemente evocativi di meningite: in particolare convulsioni e/o stato soporoso o confusionale o comparsa di manifestazioni cutanee bluastre sulla cute, sintomi quindi assolutamente non comuni delle normali febbri influenzali.
La vaccinazione è il principale se non l'unico strumento di prevenzione delle meningiti batteriche. Per quelle virali, purtroppo, non esiste possibilità di vaccinazione ma va anche detto che si tratta di forme più rare e più benigne.
Gli agenti batterici responsabili delle principali forme di meningite sono: l'Haemophilus influenzae B, lo Streptococcus Pneumoniae (Pneumococco) e la Neisseria Meningitidis (Meningococco). In particolare quest'ultima prevede numerosi sierotipi identificabili con una lettera: i più frequenti e patogeni sono A, B, C, Y, W135.
La vaccinazione nei confronti dei primi due agenti, l'Haemophilus ed il Pneumococco, viene effettuata gratuitamente nei primissimi mesi di vita: infatti l'anti-Haemophilus è compreso nella cosiddetta esavalente insieme a anti-tetano-difterite-pertosse-polio-epatite B e l'anti-Pneumococco 13 valente viene fatta contemporaneamente alla precedente ovvero nel primo anno di vita. Non sono ad oggi previsti richiami per questi vaccini.
Per quanto riguarda la vaccinazione anti-meningococco, la Regione Puglia offre già da diversi anni GRATUITAMENTE il vaccino contro il sierotipo C che viene effettuato ai bambini subito dopo l'anno di vita, ed il vaccino contro i sierotipi A, C, Y, W135 che viene effettuato insieme a quello per il Papillomavirus dopo gli undici anni. Anche per questi vaccini ad oggi non è previsto richiamo.
Diversa è la situazione per il più recente dei vaccini anti-meningococco cioè quello attivo nei confronti del sierotipo B: infatti questo vaccino, introdotto dal 2014, viene offerto GRATUITAMENTE ai bambini nati dal 2014 in poi. La schedula è diversa a seconda dell'inizio del ciclo vaccinale e, dopo il ciclo primario, ad oggi non sono previsti nuovi richiami.
La novità è che sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 150 del 30 dicembre 2016, è stata pubblicata la Legge Regionale n. 40 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2017 e bilancio pluriennale 2017–2019 della Regione Puglia (legge di stabilità regionale 2017)”; la quale recita:
"art. 52 - Disposizioni in materia di vaccinazione anti meningococco
1. È assicurata con oneri a carico del Servizio sanitario regionale la vaccinazione “anti meningococco B”, anche per i nati prima dell’anno 2014"
Ad oggi, però, le ASL pugliesi non hanno recepito ancora tale disposizione prevista nella Legge Regionale n.40/2016. Auspichiamo che al più presto, tale vaccinazione, che al momento è offerta in copagamento con un onere di 150,00 euro per i bimbi nati prima del 2014, sia disponibile gratuitamente.
Detto questo mi preme precisare però che in Puglia, così come in Italia ad eccezione della Regione Toscana, non è in corso alcuna epidemia di meningite: infatti i casi segnalati sul territorio sono esattamente in linea con quelli "attesi" ogni anno in questo periodo. È dunque immotivato il panico diffuso nella popolazione ed anche la corsa al vaccino "immediato e a tutti i costi". La vaccinazione anti-meningococco B va sicuramente programmata perchè si tratta di un vaccino sicuro ed efficace nel prevenire questa pericolosa e temibile patologia, ma l'eccessivo ed incontrollato panico di questi giorni sta mandando in tilt i centri vaccinali e sta portando ad esaurimento le scorte di vaccini. È bene, dunque, che la precedenza venga data alle fasce di età più a rischio: l’incidenza della malattia invasiva da meningococco è maggiore nella fascia di età 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita in cui l’incidenza supera i 4 casi per 100.000. Tuttavia l’incidenza si mantiene elevata fino alla fascia 15-24 anni e diminuisce dai 25 anni in sù. Quindi, precedenza alla fascia pediatrica ed in particolare ai primi anni di vita. Keep calm and protect yourself and your family with vaccines! (ndr. Mantenete la calma e proteggete voi stessi e la vostra famiglia con i vaccini!)