Papa Francesco: con la divisione viviamo soli e nel vuoto


ROMA - "La perdita dei legami che ci uniscono, tipica della nostra cultura frammentata e divisa, fa sì che cresca questo senso di orfanezza e perciò di grande vuoto e solitudine". A dirlo è Papa Francesco, sottolineando che "l'orfanezza spirituale ci fa perdere la memoria di quello che significa essere figli, essere nipoti, essere genitori, essere nonni, essere amici, essere credenti. Ci fa perdere la memoria del valore del gioco, del canto, del riso, del riposo, della gratuità". Serve quindi uscire dalla "corrosiva malattia della orfanezza spirituale", la malattia del narcisista, definita da Bergoglio un "cancro". È necessario occuparsi degli altri, come fa Maria. "Una società senza madri sarebbe una società senza pietà, che ha lasciato il posto soltanto al calcolo e alla speculazione". E Maria ha insegnato che "l'umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti" e "non c'è bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti".

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