ALESSANDRIA - Finisce in tragedia la storia dell'allenatore di squadre giovanili di calcio arrestato nei giorni scorsi ad Alessandria per pedo-pornografia e atti sessuali su minori, che si è tolto ore la vita in queste ore.
"Avevo chiesto i domiciliari perché ritenevo il carcere non adeguato a tutelare la sua incolumità - conferma l'avvocato Massimo Taggiasco, che lo difendeva - mai però mi sarei aspettato una cosa del genere".
L'indagine che aveva portato all'arresto era partita dalla testimonianza di una vittima che aveva riconosciuto l'uomo in un bar, per caso, a 29 anni di distanza dagli abusi.
I Cc lo avevano sorpreso nella sua abitazione, in compagnia di un giovane.
"Al termine dell'interrogatorio di garanzia, mi aveva promesso che quando ci saremmo rivisti mi avrebbe spiegato", prosegue l'avvocato, riferendo di un passato problematico, nel quale l'uomo sarebbe stato a sua volta vittima di violenza.
"Avevo chiesto i domiciliari perché ritenevo il carcere non adeguato a tutelare la sua incolumità - conferma l'avvocato Massimo Taggiasco, che lo difendeva - mai però mi sarei aspettato una cosa del genere".
L'indagine che aveva portato all'arresto era partita dalla testimonianza di una vittima che aveva riconosciuto l'uomo in un bar, per caso, a 29 anni di distanza dagli abusi.
I Cc lo avevano sorpreso nella sua abitazione, in compagnia di un giovane.
"Al termine dell'interrogatorio di garanzia, mi aveva promesso che quando ci saremmo rivisti mi avrebbe spiegato", prosegue l'avvocato, riferendo di un passato problematico, nel quale l'uomo sarebbe stato a sua volta vittima di violenza.
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