BARI - Recuperare risorse finanziarie dalla spesa farmaceutica, spostare le risorse professionali dagli ospedali dove non servono in quelli dove sono necessarie. Sono questi i due punti richiamati dal presidente Emiliano nella replica finale in Commissione sanità dopo il dibattito. Preannunciando controlli serrati il presidente ha detto che non è possibile per la Regione attingere ogni anno 50 – 60 milioni dal bilancio autonomo per sopperire al disavanzo derivante dagli sprechi della spesa farmaceutica. Quindi controlli e sanzioni. Le risorse recuperate serviranno per finanziare innanzitutto le nuove assunzioni.
Per realizzare il riordino serve la solidarietà e la compattezza della maggioranza. Serve il senso di responsabilità per una sinistra di governo che deve interloquire con le opposizioni. Emiliano ha invitato i consiglieri a “guidare” i sindaci nei processi di riconversione previsti. “I passaggi successivi - ha precisato – vorrei che li facessimo insieme, giunta regionale e commissione sanità, meglio di come lo è stato fatto fino ad ora, garantendo anche il supporto di tutta la documentazione necessaria”.
FI: "Dodici anni di centrosinistra, per partorire un topolino" - "Di positivo c’è soltanto che il Presidente Emiliano abbia deciso di comunicare con la Commissione Sanità, dopo tanto colpevole silenzio. E di avere una pur minima interlocuzione, dopo oltre un anno di discussioni orfane della sua presenza, sui temi più sensibili del Riordino Sanitario". Così i consiglieri regionali di Forza Italia Francesca Franzoso, Giandiego Gatta e Nino Marmo.
"Fermo restando - aggiungono - che il Piano su cui il Governo Regionale si ostina a sbattere la testa rimane un Piano fortemente squilibrato e, soprattutto, privo di quella condivisione a cui il Governatore fa ruffianamente riferimento. Né può reggere il tentativo di Emiliano di scaricare il fallimento del sistema sanitario pugliese in maniera generica sulle amministrazioni precedenti, perché è noto a tutti che il Partito Democratico è stato l’anima, con ben tre assessori, di tale fallimento. Tanto vero che ancora oggi ci ritroviamo a confrontarci con un Piano – quello dei trenta ospedali – che è una fotocopia del progetto del 2005. Come a dire che il centrosinistra su questa materia abbia letteralmente gettato almeno 12 anni! A questo punto non ci resta che prendere atto della protervia volontà di Emiliano di mantenere la carica di assessore alla sanità e di insistere sulla strada intrapresa. Una strada forse lastricata di buone intenzioni ma piena di grosse buche sui cui sarà facile inciampare. Una per tutte: il forte e discriminante squilibrio di posti letto e specialità tra le sei province pugliesi e l’altrettanto iniqua e penalizzante distribuzione di reparti e servizi sul territorio. Frutto, nella maggior parte dei casi, - concludono i consiglieri FI - di una distorta operazione di geopolitica piuttosto che di una seria e coerente analisi delle esigenze demografiche ed epidemiologiche delle varie comunità locali”.
Per realizzare il riordino serve la solidarietà e la compattezza della maggioranza. Serve il senso di responsabilità per una sinistra di governo che deve interloquire con le opposizioni. Emiliano ha invitato i consiglieri a “guidare” i sindaci nei processi di riconversione previsti. “I passaggi successivi - ha precisato – vorrei che li facessimo insieme, giunta regionale e commissione sanità, meglio di come lo è stato fatto fino ad ora, garantendo anche il supporto di tutta la documentazione necessaria”.
FI: "Dodici anni di centrosinistra, per partorire un topolino" - "Di positivo c’è soltanto che il Presidente Emiliano abbia deciso di comunicare con la Commissione Sanità, dopo tanto colpevole silenzio. E di avere una pur minima interlocuzione, dopo oltre un anno di discussioni orfane della sua presenza, sui temi più sensibili del Riordino Sanitario". Così i consiglieri regionali di Forza Italia Francesca Franzoso, Giandiego Gatta e Nino Marmo.
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