di PIERO CHIMENTI - Il Consiglio della Fifa ha ufficializzato la riforma del campionato
mondiale, su cui puntava molto il presidente Fifa Infantino, sin dal
suo insediamento. Il cambiamento che prenderà vita nella competizione
del 2026 ha valenza storica, in quanto si passerà dalle attuali 32
squadre a 48.
La riforma ha lo scopo di coinvolgere più nazionali di tutto il mondo. Profondamente cambiata la prima fase a gironi, che passeranno a 16, includendo solo tre squadre, di cui le prime due passeranno alla fase successiva. Altra novità è l'abolizione, fino ai quarti, dei supplementari, passando in caso di pareggio ai rigori.
Di tale riforma, avrebbero maggiori benefici l'Africa, Nordamerica, Asia, Sudamerica ed Oceania, che vedranno aumentare considerevolmente le Nazionali rappresentatrici, a discapito dell'Europa.
Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo del calcio. Il più entusiasta è il Presidente della Fifa Infantino, che vede con tale manovra, l'incremento del business della competizione, prevedendo un giro d'affari di circa 600 milioni di dollari. L'incremento dei partecipanti al torneo è un 'premio' a quelle Nazioni che hanno appoggiato la sua candidatura dopo le dimissioni di Blatter.
Nel Vecchio Continente la tensione è alta. Ad alzare la voce è l'Associazione dei Club, Eca, rappresentata da Rummenigge, che vede solo motivazioni politiche dietro la riforma. Più dura è la Liga Spagnola che, oltre ad aver paragonato Infantino a Blatter per il suo modo di prendere decisioni in modo autoritario, minaccia il ricorso giudiziario.
Certamente il nuovo Mondiale, includendo nuove Nazionali poco competitive, rischia di rendere la fase a gironi poco interessanti con partite che potrebbero finire con goleade, come Spagna-Haiti 10-0 nella Confederetion Cup del 2013, per la gioia dei tifosi, ma con la profonda delusione degli amanti del buon gioco.
La riforma ha lo scopo di coinvolgere più nazionali di tutto il mondo. Profondamente cambiata la prima fase a gironi, che passeranno a 16, includendo solo tre squadre, di cui le prime due passeranno alla fase successiva. Altra novità è l'abolizione, fino ai quarti, dei supplementari, passando in caso di pareggio ai rigori.
Di tale riforma, avrebbero maggiori benefici l'Africa, Nordamerica, Asia, Sudamerica ed Oceania, che vedranno aumentare considerevolmente le Nazionali rappresentatrici, a discapito dell'Europa.
Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo del calcio. Il più entusiasta è il Presidente della Fifa Infantino, che vede con tale manovra, l'incremento del business della competizione, prevedendo un giro d'affari di circa 600 milioni di dollari. L'incremento dei partecipanti al torneo è un 'premio' a quelle Nazioni che hanno appoggiato la sua candidatura dopo le dimissioni di Blatter.
Nel Vecchio Continente la tensione è alta. Ad alzare la voce è l'Associazione dei Club, Eca, rappresentata da Rummenigge, che vede solo motivazioni politiche dietro la riforma. Più dura è la Liga Spagnola che, oltre ad aver paragonato Infantino a Blatter per il suo modo di prendere decisioni in modo autoritario, minaccia il ricorso giudiziario.
Certamente il nuovo Mondiale, includendo nuove Nazionali poco competitive, rischia di rendere la fase a gironi poco interessanti con partite che potrebbero finire con goleade, come Spagna-Haiti 10-0 nella Confederetion Cup del 2013, per la gioia dei tifosi, ma con la profonda delusione degli amanti del buon gioco.
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