ROMA - E' stato rimosso il capo della Polizia postale alla luce dell'inchiesta sul cyberspionaggio. Il capo della polizia Franco Gabrielli ha disposto l'avvicendamento al vertice della polizia postale, e all'attuale direttore, Roberto Di Legami, è stato assegnato un nuovo incarico. Tra i motivi alla base della decisione anche l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sullo spionaggio dei politici senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza.
Spiavano continuamente politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori. A scoprirlo la Polizia che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. L'indagine, condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all'arresto di due persone, un ingegnere nucleare di 45 anni, e la sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina.
L'indagine è coordinata dal pm Eugenio Albamonte della Procura di Roma.
Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) - infettati con un malware chiamato 'Eyepyramid' - che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza.
Erano spiati inoltre gli account di diverse altre figure istituzionali. Tra questi l'ex premier Mario Monti, l'ex Governatore della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, dell'ex comandante Generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo. Ed ancora Piero Fassino, Paolo Bonaiuti, Mario Canzio, Vincenzo Fortunato, Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa.
L'indagine ha avuto origine dalla segnalazione al Cnaipic dell'invio di una mail: indirizzata all'amministratore di rilievo di un' infrastruttura critica nazionale, conteneva il virus Eyepyramid. Seguendo quella traccia gli investigatori sono risaliti alla rete botnet che, sfruttando il malware, riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei computer e dei sistemi informatici delle vittime. Fra queste ci sarebbero anche l'ex premier Matteo Renzi ed il presidente della Bce Mario Draghi.
Spiavano continuamente politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori. A scoprirlo la Polizia che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. L'indagine, condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all'arresto di due persone, un ingegnere nucleare di 45 anni, e la sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell'alta finanza capitolina.
L'indagine è coordinata dal pm Eugenio Albamonte della Procura di Roma.
Erano spiati inoltre gli account di diverse altre figure istituzionali. Tra questi l'ex premier Mario Monti, l'ex Governatore della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, dell'ex comandante Generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo. Ed ancora Piero Fassino, Paolo Bonaiuti, Mario Canzio, Vincenzo Fortunato, Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa.
L'indagine ha avuto origine dalla segnalazione al Cnaipic dell'invio di una mail: indirizzata all'amministratore di rilievo di un' infrastruttura critica nazionale, conteneva il virus Eyepyramid. Seguendo quella traccia gli investigatori sono risaliti alla rete botnet che, sfruttando il malware, riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei computer e dei sistemi informatici delle vittime. Fra queste ci sarebbero anche l'ex premier Matteo Renzi ed il presidente della Bce Mario Draghi.