BARLETTA - “La Disfida di Barletta deve diventare un evento culturale e turistico strategico della Regione Puglia, progetto che già sostengo da tempo. Attraverso il recupero dell’identità storica della città si può mettere, peraltro, in moto un modello di cultura nuovo, in grado di coinvolgere anche i ragazzi e allontanarli dai falsi miti. Insomma si può puntare sulla storia anche a scopo educativo, come metodo efficace per combattere il bullismo e la delinquenza minorile”. Lo ha detto Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Pd e componente della quarta commissione Cultura, questa mattina intervenendo (in rappresentanza della Regione Puglia, delegato dal presidente Michele Emiliano) all’inaugurazione della due giorni di convegni dedicati alla Disfida di Barletta, nella sala rossa del Castello.
L’esponente del Pd regionale ha posto l’accento sullo spirito dello storico certame, diventato nell’Ottocento un mito nazionale e un elemento identitario per quella che sarebbe diventata poi l’Italia. Non a caso per celebrare il cinquecentenario, nel 2003, l’allora sindaco Francesco Salerno decise di rievocare il certame con un allestimento d’eccezione, in una delle rappresentazioni più belle che si ricordino.
“Di acqua ne è passata molta sotto i ponti dal 2003”, ha sottolineato Mennea. “E oggi i tempi di ristrettezze economiche impongono sicuramente rievocazioni, per così dire, più morigerate. Messi da parte i fasti di oltre un decennio fa, la Disfida però non può essere trascurata o dimenticata, rischiando di diventare tra 500 anni un lontano ricordo. E’ questo lo spirito con cui l’amministrazione comunale, il Centro studi normanno-svevi e la Regione Puglia hanno deciso, per quest’anno, di lanciare una sfida culturale ed educativa. Un convegno in cui la disfida vera è sulla conoscenza che i più noti storici, filologi e storici dell’arte italiani, francesi e spagnoli, possono offrirci e – spero – trasmetterci. E un modello di riferimento per i ragazzi delle nostre scuole, spesso alla ricerca di falsi miti”.
Il consigliere regionale ha spiegato che “lo stesso presidente Michele Emiliano sostiene l’idea che la Disfida entri a far parte degli eventi principali della nostra Puglia, quelli che non possono mancare nel calendario di ogni anno. Per intenderci, come la Taranta o il Festival della Valle d’Itria, eventi che sono punto di riferimento per chi vive fuori dalla Puglia e inducono, anzi, molti a visitarla nei periodi in cui si svolgono”.
“Certo, per quest’anno si è potuta impegnare una cifra non ingente”, ha precisato. “Ma è una sfida che noi qui, oggi e domani, dobbiamo iniziare a raccogliere. La sfida della nostra memoria e della nostra identità , che – ha concluso - possono avere anche un valore economico, ma soprattutto educativo”.
L’esponente del Pd regionale ha posto l’accento sullo spirito dello storico certame, diventato nell’Ottocento un mito nazionale e un elemento identitario per quella che sarebbe diventata poi l’Italia. Non a caso per celebrare il cinquecentenario, nel 2003, l’allora sindaco Francesco Salerno decise di rievocare il certame con un allestimento d’eccezione, in una delle rappresentazioni più belle che si ricordino.
“Di acqua ne è passata molta sotto i ponti dal 2003”, ha sottolineato Mennea. “E oggi i tempi di ristrettezze economiche impongono sicuramente rievocazioni, per così dire, più morigerate. Messi da parte i fasti di oltre un decennio fa, la Disfida però non può essere trascurata o dimenticata, rischiando di diventare tra 500 anni un lontano ricordo. E’ questo lo spirito con cui l’amministrazione comunale, il Centro studi normanno-svevi e la Regione Puglia hanno deciso, per quest’anno, di lanciare una sfida culturale ed educativa. Un convegno in cui la disfida vera è sulla conoscenza che i più noti storici, filologi e storici dell’arte italiani, francesi e spagnoli, possono offrirci e – spero – trasmetterci. E un modello di riferimento per i ragazzi delle nostre scuole, spesso alla ricerca di falsi miti”.
Il consigliere regionale ha spiegato che “lo stesso presidente Michele Emiliano sostiene l’idea che la Disfida entri a far parte degli eventi principali della nostra Puglia, quelli che non possono mancare nel calendario di ogni anno. Per intenderci, come la Taranta o il Festival della Valle d’Itria, eventi che sono punto di riferimento per chi vive fuori dalla Puglia e inducono, anzi, molti a visitarla nei periodi in cui si svolgono”.
“Certo, per quest’anno si è potuta impegnare una cifra non ingente”, ha precisato. “Ma è una sfida che noi qui, oggi e domani, dobbiamo iniziare a raccogliere. La sfida della nostra memoria e della nostra identità , che – ha concluso - possono avere anche un valore economico, ma soprattutto educativo”.