BARLETTA - Nella notte tra il 9 e il 10 febbraio, ovvero nella notte del 'Giorno del Ricordo', è stata danneggiata la lapide commemorativa dedicata ai martiri delle Foibe ubicata in via Manfredi. Il vergognoso gesto è accaduto solo poche ore dopo il saluto reso ai martiri dai militanti di CasaPound Italia e da molti cittadini.
"Colpire la lapide simbolo della memoria delle Foibe è un atto ignobile che palesa la mancanza di rispetto verso la nostra storia e verso i nostri connazionali, trucidati e costretti all’esodo dai partigiani titini e nostrani per la sola colpa di essere italiani”, dichiara Andrea Cortellino, referente locale di Cpi.
“Le Foibe sono uno dei più grandi crimini del Novecento – aggiunge Cortellino – purtroppo però ancor oggi sminuita o addirittura negata, e questo gesto dimostra l’assenza di una memoria condivisa. Siamo sconcertati anche dall’apprendere che un professore del Liceo Scientifico della nostra città si permetta di scrivere (o lasciar scritto) su una lavagna durante una lezione 'W Tito'. La scuola dovrebbe insegnare la storia e non nasconderne o distorcerne alcune pagine, seppur scomode per professori di precisa estrazione politica”.
“Auspichiamo - conclude il referente di Cpi – l’intervento tempestivo delle istituzioni per il ripristino della lapide commemorativa, nonché per l’organizzazione di iniziative volte a raccontare nei luoghi pubblici, a cominciare dalle scuole, le storie dimenticate di quegli italiani perseguitati, trucidati, e sradicati dalla loro patria”.
"Colpire la lapide simbolo della memoria delle Foibe è un atto ignobile che palesa la mancanza di rispetto verso la nostra storia e verso i nostri connazionali, trucidati e costretti all’esodo dai partigiani titini e nostrani per la sola colpa di essere italiani”, dichiara Andrea Cortellino, referente locale di Cpi.
“Le Foibe sono uno dei più grandi crimini del Novecento – aggiunge Cortellino – purtroppo però ancor oggi sminuita o addirittura negata, e questo gesto dimostra l’assenza di una memoria condivisa. Siamo sconcertati anche dall’apprendere che un professore del Liceo Scientifico della nostra città si permetta di scrivere (o lasciar scritto) su una lavagna durante una lezione 'W Tito'. La scuola dovrebbe insegnare la storia e non nasconderne o distorcerne alcune pagine, seppur scomode per professori di precisa estrazione politica”.
“Auspichiamo - conclude il referente di Cpi – l’intervento tempestivo delle istituzioni per il ripristino della lapide commemorativa, nonché per l’organizzazione di iniziative volte a raccontare nei luoghi pubblici, a cominciare dalle scuole, le storie dimenticate di quegli italiani perseguitati, trucidati, e sradicati dalla loro patria”.