BARI - Nel pomeriggio di ieri a Roma si è svolta la discussione, all’interno della Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni, sulla proposta di riparto del fondo Sanitario nazionale 2017. L’accordo tra tutte le regioni prevede un riparto del Fondo sanitario che, seppure con una diminuzione della distribuzione delle risorse, viene incrementato, rispetto al 2016, di 1 miliardo e mezzo di euro. Il Fondo quindi sarà di 112,578 miliardi di euro anziché di 113 originariamente previsti e promessi. Per le Regioni ordinarie sono 422 i milioni in meno rispetto al previsto, quota che avrebbero dovuto versare le regioni a statuto speciale.
Naturalmente ora la discussione continua e dovrà essere condivisa dalle regioni in Commissione Salute per poi passare all’attenzione della Conferenza delle Regioni.
Per la Puglia, la cui quota di accesso al Fondo sanitario nazionale è del 6,11%, l’incremento rispetto al 2016, rappresenta 90 milioni di euro in più.
“Certamente il taglio al Fondo Sanitario Nazionale al momento c’è ed è pesante e questo ci mette preoccupazione – ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – noi abbiamo preferito però allinearci ad una gestione del Fondo concertata dalle regioni anzichè subire una decisione monocratica da parte dei ministeri. Questo è il motivo che, nonostante le preoccupazioni, ci ha portato a condividere la proposta portata in Commissione”.
“Ora – ha continuato Emiliano - il problema vero sarà il piano assunzionale. La battaglia della Regione Puglia sarà questa, con l’obiettivo concreto di superare il blocco del turn over e rafforzare le piante organiche. Certo resta il problema di fondo che è legato all’attuale sistema di riparto che non tiene conto di alcune specificità delle regioni del Sud”.
Alla Commissione Salute e agli incontri di ieri pomeriggio a Roma, ha partecipato il direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti.
“Stiamo cercando di fare squadra con i direttori degli assessorati delle altre regioni italiane – ha detto Ruscitti – per poi condividere politicamente con le Regioni la proposta emersa ieri nel corso della Commissione Salute. Certo, seppure in presenza di una minore redistribuzione delle risorse, la Puglia avrà 90 milioni in più, risorse che serviranno a garantire il turn over, lavorare sui Lea e rafforzare le piante organiche”.
Naturalmente ora la discussione continua e dovrà essere condivisa dalle regioni in Commissione Salute per poi passare all’attenzione della Conferenza delle Regioni.
Per la Puglia, la cui quota di accesso al Fondo sanitario nazionale è del 6,11%, l’incremento rispetto al 2016, rappresenta 90 milioni di euro in più.
“Certamente il taglio al Fondo Sanitario Nazionale al momento c’è ed è pesante e questo ci mette preoccupazione – ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – noi abbiamo preferito però allinearci ad una gestione del Fondo concertata dalle regioni anzichè subire una decisione monocratica da parte dei ministeri. Questo è il motivo che, nonostante le preoccupazioni, ci ha portato a condividere la proposta portata in Commissione”.
“Ora – ha continuato Emiliano - il problema vero sarà il piano assunzionale. La battaglia della Regione Puglia sarà questa, con l’obiettivo concreto di superare il blocco del turn over e rafforzare le piante organiche. Certo resta il problema di fondo che è legato all’attuale sistema di riparto che non tiene conto di alcune specificità delle regioni del Sud”.
Alla Commissione Salute e agli incontri di ieri pomeriggio a Roma, ha partecipato il direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti.
“Stiamo cercando di fare squadra con i direttori degli assessorati delle altre regioni italiane – ha detto Ruscitti – per poi condividere politicamente con le Regioni la proposta emersa ieri nel corso della Commissione Salute. Certo, seppure in presenza di una minore redistribuzione delle risorse, la Puglia avrà 90 milioni in più, risorse che serviranno a garantire il turn over, lavorare sui Lea e rafforzare le piante organiche”.
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Politica
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