BARI - Dichiarazione del consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della Commissione consiliare affari generali e personale.
“Anche in Puglia, in quasi tutte le ASL, è difficilissimo trovare medici che praticano l'interruzione volontaria della gravidanza.
In alcuni ospedali c'è solo un ginecologo non obiettore. Comprensibile il grave disagio arrecato alle donne che decidono di interrompere la gravidanza, costrette già a vivere in quel periodo uno stress psico fisico notevole!
Sinistra Italiana ritiene quindi - prosegue Borraccino - giusta l’assunzione di due ginecologi, al San Camillo di Roma, con un concorso finalizzato al servizio di IVG. Questo è il sintomo di quanto la Legge in materia in Italia sia disapplicata. Purtroppo è così, la legge 194 del 1978 doveva garantire l’autodeterminazione delle donne, permettendo loro di interrompere volontariamente una gravidanza imprevista. Ma perché ciò sia possibile è necessaria la presenza di medici non obiettori. Questo è il punto! Nella realtà invece la legge è sempre meno applicata proprio per via dell’elevatissima presenza di medici obiettori di coscienza, che arrivano a punte pari al 90%. E questo sì che è incostituzionale. Quanto alle dichiarazioni a caldo del ministro alla salute Lorenzin, ci permettiamo di suggerirgli una maggiore informazione sulla effettiva operatività del servizio di IVG. La legge 194 viene quindi violata non dalla scelta del Direttore dell'ospedale S. Camillo di Roma, di bandire un concorso riservato a medici non obiettori, ma dalla decennale carenza di medici nel servizio dovuta proprio all'obiezione di coscienza, per carità, prevista dalla legge, della maggioranza di specialisti che vi operano. Sarebbe il caso che anche i Direttori delle ASL pugliesi cominciassero a prevedere concorsi riservati per non obiettori per garantire la piena applicazione della legge 194”, conclude Borraccino.
Sinistra Italiana ritiene quindi - prosegue Borraccino - giusta l’assunzione di due ginecologi, al San Camillo di Roma, con un concorso finalizzato al servizio di IVG. Questo è il sintomo di quanto la Legge in materia in Italia sia disapplicata. Purtroppo è così, la legge 194 del 1978 doveva garantire l’autodeterminazione delle donne, permettendo loro di interrompere volontariamente una gravidanza imprevista. Ma perché ciò sia possibile è necessaria la presenza di medici non obiettori. Questo è il punto! Nella realtà invece la legge è sempre meno applicata proprio per via dell’elevatissima presenza di medici obiettori di coscienza, che arrivano a punte pari al 90%. E questo sì che è incostituzionale. Quanto alle dichiarazioni a caldo del ministro alla salute Lorenzin, ci permettiamo di suggerirgli una maggiore informazione sulla effettiva operatività del servizio di IVG. La legge 194 viene quindi violata non dalla scelta del Direttore dell'ospedale S. Camillo di Roma, di bandire un concorso riservato a medici non obiettori, ma dalla decennale carenza di medici nel servizio dovuta proprio all'obiezione di coscienza, per carità, prevista dalla legge, della maggioranza di specialisti che vi operano. Sarebbe il caso che anche i Direttori delle ASL pugliesi cominciassero a prevedere concorsi riservati per non obiettori per garantire la piena applicazione della legge 194”, conclude Borraccino.
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