di VITTORIO POLITO - Nell’ambito del programma dell’Associazione Culturale “Noi che l’arte”, presieduta da Massino Diodati, si è svolto presso lo studio professionale della scultrice Anna Maria di Terlizzi in Bari, la serata dedicata ai “Lithos di Puglia”, in occasione della quale il maestro Donato Divittorio, flautista e scultore, ha presentato una originale e straordinaria invenzione, quella di far “suonare” le pietre, riuscendoci benissimo.
L’evento, presentato da Anna Maria Di Terlizzi e da Massimo Diodati, ha reso possibile far ascoltare al pubblico presente le “pietre che suonano”.
Un numeroso e attento pubblico ha ascoltato alcuni brani, tra cui “L’inno alla gioia” di Beethoven, che Donato Di Vittorio, insieme al soprano Nadia Divittorio ed al chitarrista Paolo Battista, ha presentato con grande gradimento dell’uditorio.
“Queste pietre, provenienti dalle note cave di Apricena – ha detto Divittorio - opportunamente scelte e lavorate, quando sono percosse producono suoni diversi a seconda della loro densità, forma, composizione mineralogica, granulometria, compattezza. La percussione di queste pietre provoca delle vibrazioni che possono viaggiare attraverso di esse in senso orizzontale, verticale o trasversale. In particolare le rocce da me utilizzate per costruire il mio strumento, che ho denominato “Lithos di Puglia, possono produrre suoni armonici percepibili dall’orecchio umano”.
I “Lithos di Puglia” sono stati anche oggetto di un ampio servizio del TG 24 di Telenorba.
L’evento, presentato da Anna Maria Di Terlizzi e da Massimo Diodati, ha reso possibile far ascoltare al pubblico presente le “pietre che suonano”.
Un numeroso e attento pubblico ha ascoltato alcuni brani, tra cui “L’inno alla gioia” di Beethoven, che Donato Di Vittorio, insieme al soprano Nadia Divittorio ed al chitarrista Paolo Battista, ha presentato con grande gradimento dell’uditorio.
“Queste pietre, provenienti dalle note cave di Apricena – ha detto Divittorio - opportunamente scelte e lavorate, quando sono percosse producono suoni diversi a seconda della loro densità, forma, composizione mineralogica, granulometria, compattezza. La percussione di queste pietre provoca delle vibrazioni che possono viaggiare attraverso di esse in senso orizzontale, verticale o trasversale. In particolare le rocce da me utilizzate per costruire il mio strumento, che ho denominato “Lithos di Puglia, possono produrre suoni armonici percepibili dall’orecchio umano”.
I “Lithos di Puglia” sono stati anche oggetto di un ampio servizio del TG 24 di Telenorba.
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Cultura e Spettacoli