di LUIGI LAGUARAGNELLA - E’ al suo primo romanzo scritto con la convinzione che attraverso la consapevolezza dei propri limiti si possano superare difficoltà e vulnerabilità. E’ la sua prima opera, una scintilla nel mondo della scrittura, della giovane scrittrice Anna Maria Conticchio, studentessa di Medicina all’Università di Bari, che scrivendo e raccontando storie, vuole “correre” verso un messaggio di vita che oltre il dolore e le barriere.
“Aveva deciso di correre” è il titolo del suo primo, breve, ma intenso libro edito da Augh, casa editrice viterbese. In poche pagine, che si riescono a leggere di “corsa” tutte d’un fiato per la capacità della protagonista Amanda di cercare sempre spinte a vivere, Anna Maria tocca l’argomento della disabilità. Quella di Amanda diventa lo strumento che le dà la consapevolezza di trovare i modi di realizzare i proprio sogni, di vedere comunque nell’altro, anch’esso con i suoi limiti e le proprie mancanze, qualcuno con cui entrare in vera relazione, una ricchezza. Non viene descritta la disabilità in chiave compassionale; la trama del romanzo intende far comprendere che tutti hanno limiti e disabilità di ogni tipo, non solo fisiche, e potersi rendere conto di questo rappresenta un percorso di formazione, di crescita e di un trampolino di lancio per prendere in mano la propria vita.
Come Anna Maria ha ricordato durante la prima presentazione del suo libro nel salone parrocchiale della chiesa del Preziosissimo Sangue, “Aveva deciso di correre” è un romanzo di formazione, un viaggio, anzi una corsa e come tale è una fatica. Quindi l’azione di correre consapevolmente verso la propria vita è la vera decisione. Decidere di correre, come sottolinea la giovane scrittrice, è azione successiva dopo essersi domandati perché correre e capire la meta verso cui correre. Questo dà la spinta a correre.
Nel breve romanzo sono racchiusi i sentimenti del dolore per la scoperta della malattia, del distacco per le difficoltà di una relazione, come quelle con l’amica Margot o con il senzatetto Alessandro, del ricordo. Ma tutti questi elementi divengono punti di forza della protagonista che riesce a vedere proprio le relazioni interpersonali un dono che contribuiscono a trovare in Amanda quella forza che la farà continuare a vivere e scegliere il percorso della propria vita. E anche ad amare sé stessi. La fede e la fiducia rendono la scoperta della malattia, i dolori gli strumenti per invece esortano a vivere.
Sullo sfondo del romanzo è immancabile la necessità della presenza della famiglia e della ricchezza dell’amicizia quella che fa rincontrare e fa vedere le situazioni della vita da un punto di vista con cui ripartire.
Anna Maria Conticchio divide il suo percorso universitario con l’esperienza della scrittura, ma ha già frequentato corsi di recitazione e ha vinto una borsa di studio per uno stage di giornalismo per una rivista londinese.
Per lei, come ha detto all’esordio della pubblicazione del suo romanzo, scrivere è atto creativo che riesce a mettere a nudo il proprio essere a cui viene dato una nuova forma che permette di scoprire qualcosa di nuovo della propria persona. Scrivere è dare spazio alla scintilla che si scopre di avere anche in una giornata qualunque.
“Aveva deciso di correre” quindi è un bell’esercizio per l’anima del lettore a non perdersi d’animo ad essere resiliente.
Il libro su può richiedere attraverso la pagina Facebook di Anna Maria Conticchio.