BARI - L’oncologia regionale fa rete. Con l’obiettivo di garantire la condivisione di informazioni cliniche e la comunicazione tra specialisti e strutture sanitarie che attuano prevenzione, assistono e curano pazienti affetti da tumore.
Ultimo giro di orologio prima che la gestione reticolare delle patologie neoplastiche entri nel vivo con la delibera di giunta di istituzione, la cui approvazione si attende ad horas. «Dopo 13 anni di attese ce l’abbiamo fatta». Francesco Diomede, vice presidente nazionale della Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) sa bene quanto lo sforzo e l’impegno portato avanti negli anni sia stato fondamentale per mettere al centro la qualità dell’offerta sanitaria. «Noi, le associazioni di volontariato, saremo l’antenna in grado di rilevare il reale funzionamento della rete, vigileremo insomma sull’operatività della stessa» anticipa Diomede che approfondirà il ruolo del volontariato nel costituendo sistema durante il convegno dal titolo “Rete oncologica pugliese, una realtà…”, in programma sabato 11 febbraio a partire dalle 10 nella sala congressi del “Giovanni Paolo II”.
Anche in questo caso all’Istituto tumori spetterà un ruolo di prestigio. L’IRCCS di via Orazio Flacco avrà una funzione di coordinamento dell’hub della Città Metropolitana di Bari oltre che degli altri tre hub pugliesi, Foggia-Bat, Brindisi-Taranto e Lecce; sarà altresì sede della rete oncologica e favorirà la costruzione condivisa dei PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali) e delle linee guida, occupandosi dell’aggiornamento di tali documenti e favorendo un benchmarking (processo strategico di misurazione e confronto) sulle performance e sugli aspetti qualitativi dell’assistenza.
Nonostante il sistema delle reti sia stato discusso in tutte le Regioni, solo in sei è stato deliberato con differenti livelli di organizzazione. Sull’esempio di Piemonte, Lombardia, Toscana, Trentino, Veneto Umbria, la Regione Puglia sta gettando le basi per portare sul territorio un modello che garantisca standard di qualità e centralità della persona. Approccio multidisciplinare e multi professionale, percorso assistenziale organizzato ed efficiente, appropriatezza ed equità di accesso alle cure: è in un terreno composto da questi elementi che la gestione “reticolare” trova le sue radici più vitali: un insieme di condizioni necessarie a scongiurare la migrazione sanitaria.
Durante il convegno di sabato apriranno i lavori, il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, il Direttore Generale dell’Oncologico Antonio Delvino e il Direttore Scientifico Giampietro Gasparini. A spiegare l’avvio e l’operatività della rete, evidenziando la consultazione con il livello professionale, interverranno il Commissario straordinario ARES Giancarlo Ruscitti e il Direttore del Dipartimento Salute Regione Puglia Giovanni Gorgoni.
Ultimo giro di orologio prima che la gestione reticolare delle patologie neoplastiche entri nel vivo con la delibera di giunta di istituzione, la cui approvazione si attende ad horas. «Dopo 13 anni di attese ce l’abbiamo fatta». Francesco Diomede, vice presidente nazionale della Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) sa bene quanto lo sforzo e l’impegno portato avanti negli anni sia stato fondamentale per mettere al centro la qualità dell’offerta sanitaria. «Noi, le associazioni di volontariato, saremo l’antenna in grado di rilevare il reale funzionamento della rete, vigileremo insomma sull’operatività della stessa» anticipa Diomede che approfondirà il ruolo del volontariato nel costituendo sistema durante il convegno dal titolo “Rete oncologica pugliese, una realtà…”, in programma sabato 11 febbraio a partire dalle 10 nella sala congressi del “Giovanni Paolo II”.
Anche in questo caso all’Istituto tumori spetterà un ruolo di prestigio. L’IRCCS di via Orazio Flacco avrà una funzione di coordinamento dell’hub della Città Metropolitana di Bari oltre che degli altri tre hub pugliesi, Foggia-Bat, Brindisi-Taranto e Lecce; sarà altresì sede della rete oncologica e favorirà la costruzione condivisa dei PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali) e delle linee guida, occupandosi dell’aggiornamento di tali documenti e favorendo un benchmarking (processo strategico di misurazione e confronto) sulle performance e sugli aspetti qualitativi dell’assistenza.
Nonostante il sistema delle reti sia stato discusso in tutte le Regioni, solo in sei è stato deliberato con differenti livelli di organizzazione. Sull’esempio di Piemonte, Lombardia, Toscana, Trentino, Veneto Umbria, la Regione Puglia sta gettando le basi per portare sul territorio un modello che garantisca standard di qualità e centralità della persona. Approccio multidisciplinare e multi professionale, percorso assistenziale organizzato ed efficiente, appropriatezza ed equità di accesso alle cure: è in un terreno composto da questi elementi che la gestione “reticolare” trova le sue radici più vitali: un insieme di condizioni necessarie a scongiurare la migrazione sanitaria.
Durante il convegno di sabato apriranno i lavori, il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, il Direttore Generale dell’Oncologico Antonio Delvino e il Direttore Scientifico Giampietro Gasparini. A spiegare l’avvio e l’operatività della rete, evidenziando la consultazione con il livello professionale, interverranno il Commissario straordinario ARES Giancarlo Ruscitti e il Direttore del Dipartimento Salute Regione Puglia Giovanni Gorgoni.