di VITTORIO POLITO – Sapete perché il 14 febbraio è diventato il giorno degli innamorati? La risposta è data da una simpatica tradizione che viene dai paesi anglosassoni. Nel medioevo, infatti, si riteneva che in questo giorno gli uccelli, avvertendo i primi tepori primaverili, cominciassero a nidificare, quindi si disse che la festa di San Valentino segnava l’annuale risveglio della vita e quindi dell’amore. Fu così che il Santo è stato adottato come patrono e protettore degli innamorati di tutto il mondo. Ma pare che anche gli innamorati delusi hanno un protettore che, secondo una leggenda dell’area tarantina, è riconoscibile in San Vito e si festeggia il 15 giugno.
Chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata a cento chilometri da Roma, dove infuriava la persecuzione. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo Vescovo di Terni, ove ancora oggi si conservano le spoglie mortali.
Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda dice che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra una giovane cristiana, Serapia, e un legionario pagàno. Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo che fu ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
Più recentemente Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono in un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore senza sosta del tutto.
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettano in pericolo il raccolto degli agrumi.
Vico del Gargano possiede un suo “Vicolo del bacio”. Si tratta del Vicolo che collega Via San Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorte di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo che attraversavano, più volte, da direzioni opposte per potersi toccare ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio. Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie d’alloro benedetto, ove chiunque può donare alla persona cara un’arancia presa dall’addobbo del Santo. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
E se sei single? Interviene San Faustino, la cui ricorrenza cade proprio il 15 febbraio, subito dopo la festa degli innamorati, come per una ideale continuità.
Chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata a cento chilometri da Roma, dove infuriava la persecuzione. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo Vescovo di Terni, ove ancora oggi si conservano le spoglie mortali.
Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda dice che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra una giovane cristiana, Serapia, e un legionario pagàno. Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo che fu ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
Più recentemente Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono in un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore senza sosta del tutto.
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettano in pericolo il raccolto degli agrumi.
Vico del Gargano possiede un suo “Vicolo del bacio”. Si tratta del Vicolo che collega Via San Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorte di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo che attraversavano, più volte, da direzioni opposte per potersi toccare ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio. Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie d’alloro benedetto, ove chiunque può donare alla persona cara un’arancia presa dall’addobbo del Santo. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
E se sei single? Interviene San Faustino, la cui ricorrenza cade proprio il 15 febbraio, subito dopo la festa degli innamorati, come per una ideale continuità.
Per chi volesse tentare la fortuna, ecco i numeri da giocare al Lotto per San Valentino (giocare sempre con MODERAZIONE!)
RispondiEliminahttp://www.statistiche-lotto.it/san-valentino-smorfia-lotto/