TARANTO - Un nuovo, drammatico dato per Taranto: 1500 morti di tumore all'anno. Questo è l'allarmante quadro tratteggiato dall'lstat (Istituto Nazionale di Statistica) ad ulteriore conferma della terribile situazione sanitaria ed ambientale della nostra città. Non solo tumori, ma anche patologie cardiache, respiratorie, endocrine, della riproduzione legate all'inquinamento industriale, come ampiamente dimostrato scientificamente nell'incidente probatorio del processo “Ambiente svenduto”. Così in una nota il candidato sindaco di Taranto Luigi Romandini.
"Tutto questo è inaccettabile - prosegue Romandini - Occorre fermare gli impianti dell'area a caldo dell'Ilva, sequestrati dalla magistratura nel 2012 perché causano “malattie e morte” negli operai e nei cittadini di Taranto. In questi cinque anni sono state varte ben 10 leggi dello Stato che hanno restituito la facoltà d'uso ad impianti pericolosi che secondo cui la magistratura andavano spenti. Questi provvedimenti non hanno salvato nè la salute nè il lavoro poiché l'Ilva continua a perdere (dai dodici ai sessanta milioni di euro al mese) e 3300 operai sono stati messi in cassa integrazione".
"Ma soprattutto - conclude - dieci decreti non hanno impedito che operai e i cittadini continuassero ad ammalarsi ed a morire. Il Sindaco ha il dovere di intervenire immediatamente per salvaguardare la vita e la salute di tutti i cittadini della nostra bellissima città".
"Tutto questo è inaccettabile - prosegue Romandini - Occorre fermare gli impianti dell'area a caldo dell'Ilva, sequestrati dalla magistratura nel 2012 perché causano “malattie e morte” negli operai e nei cittadini di Taranto. In questi cinque anni sono state varte ben 10 leggi dello Stato che hanno restituito la facoltà d'uso ad impianti pericolosi che secondo cui la magistratura andavano spenti. Questi provvedimenti non hanno salvato nè la salute nè il lavoro poiché l'Ilva continua a perdere (dai dodici ai sessanta milioni di euro al mese) e 3300 operai sono stati messi in cassa integrazione".
"Ma soprattutto - conclude - dieci decreti non hanno impedito che operai e i cittadini continuassero ad ammalarsi ed a morire. Il Sindaco ha il dovere di intervenire immediatamente per salvaguardare la vita e la salute di tutti i cittadini della nostra bellissima città".