di LUIGI LAGUARAGNELLA - Con l’arrivo della primavera, tornano anche le “Giornate FAI di primavera”. Grazie al Fondo Ambiente Italiano oltre 1000 siti tra chiese, ville, aree archeologiche, giardini saranno visitabili, dopo esser stati sottoposti a lavori di recupero. Si tratta di molti posti sconosciuti che, con l’impegno del FAI, tornano ad essere fruibili alla cittadinanza.
Per la venticinquesima edizione nelle giornate del 25 e 26 marzo la delegazione FAI di Bari ha riportato alla luce uno dei tanti palazzi storici presenti nel territorio del I municipio. Con la collaborazione della Sovrintendenza della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, il palazzo San Michele a Bari vecchia è stato restaurato e portato al suo stato originario. Si tratta di un complesso monumentale che nel corso sei secoli ha avuto diverse stratificazioni legate al gusto decorativo e architettonico del tempo, dal Medioevo fino al XIX secolo. Nel prossimo weekend sarà possibile ammirare questo sito culturale riportato alla sua origine medievale.
Oltre al capoluogo pugliese, la delegazione FAI di Bari invita a visitare altri quattro luoghi della città metropolitana confermando un grande impegno rivolto alla valorizzazione dei tesori nascosti della Puglia: a Giovinazzo si potranno visitare Casale Rufoli e l’Istituto Vittorio Emmanuele, già convento dei domenicani; a Gravina sarà aperta la chiesa e convento di Santa Sofia; ad Altamura il complesso monastico di Santa Chiara; a Monopoli la chiesa e chiostro del monastero di San Martino.
Alla conferenza stampa di presentazione delle Giornate FAI di primavera alla presenza dell’assessore Silvio Maselli che ha lodato l’impegno del FAI che con i suoi promotori e rappresentanti è testimone di tutti i cittadini che vogliono bene alla propria città rendendola migliore. Con il FAI, sui suoi principi di cura, promozione, vigilanza si è creata una grande alleanza con il Comune, ma per il bene di tutto il territorio che può riscoprire altri luoghi che aggiungono bellezza.
Rossella Ressa, capo della delegazione di Bari, durante la conferenza ha sottolineato della presenza dei giovani e degli studenti come elemento positivo per i progressi del FAI. Durante le due giornate, infatti, grazie alla collaborazione degli istituti scolastici saranno oltre 300 i “Ciceroni”, i ragazzi che saranno le guide durante le visite. Tra il FAI e alcuni istituti scolastici è nata una sinergia (con l’alternanza scuola-lavoro)che mette in gioco le nuove generazioni e restituisce loro il patrimonio artistico-culturale.
Alla conferenza stampa erano presenti la presidente del I Municipio Micaela Paparella e Massimo Biscardi, Sovrintendente della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, oltre ai gruppi del territorio barese aderenti al FAI.
Oltre alle visite, all’interno dei siti riaperti non mancheranno concerti, balli settecenteschi e mostre di abiti d’epoca.
Una parte di palazzo San Michele a Bari, per esempio, ospiterà una mostra fotografica di Enzo Catalano di scatti di come fu ritrovato il palazzo alla sua riapertura nel 2010; inoltre un altro spazio verrà dedicato al pittore De Nittis. Palazzo San Michele può ritenersi un tesoro nascosto anche per le scarse notizie storiche (si pensa che in questo sito abbiano alloggiato l’abate Elia e Gioacchino Murat) che in qualche modo si sta tentando di recuperare.
Tutti i siti aperti delle Giornate Fai di Primavera sono visitabili con un libero contributo facoltativo.
Per la venticinquesima edizione nelle giornate del 25 e 26 marzo la delegazione FAI di Bari ha riportato alla luce uno dei tanti palazzi storici presenti nel territorio del I municipio. Con la collaborazione della Sovrintendenza della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, il palazzo San Michele a Bari vecchia è stato restaurato e portato al suo stato originario. Si tratta di un complesso monumentale che nel corso sei secoli ha avuto diverse stratificazioni legate al gusto decorativo e architettonico del tempo, dal Medioevo fino al XIX secolo. Nel prossimo weekend sarà possibile ammirare questo sito culturale riportato alla sua origine medievale.
Oltre al capoluogo pugliese, la delegazione FAI di Bari invita a visitare altri quattro luoghi della città metropolitana confermando un grande impegno rivolto alla valorizzazione dei tesori nascosti della Puglia: a Giovinazzo si potranno visitare Casale Rufoli e l’Istituto Vittorio Emmanuele, già convento dei domenicani; a Gravina sarà aperta la chiesa e convento di Santa Sofia; ad Altamura il complesso monastico di Santa Chiara; a Monopoli la chiesa e chiostro del monastero di San Martino.
Alla conferenza stampa di presentazione delle Giornate FAI di primavera alla presenza dell’assessore Silvio Maselli che ha lodato l’impegno del FAI che con i suoi promotori e rappresentanti è testimone di tutti i cittadini che vogliono bene alla propria città rendendola migliore. Con il FAI, sui suoi principi di cura, promozione, vigilanza si è creata una grande alleanza con il Comune, ma per il bene di tutto il territorio che può riscoprire altri luoghi che aggiungono bellezza.
Rossella Ressa, capo della delegazione di Bari, durante la conferenza ha sottolineato della presenza dei giovani e degli studenti come elemento positivo per i progressi del FAI. Durante le due giornate, infatti, grazie alla collaborazione degli istituti scolastici saranno oltre 300 i “Ciceroni”, i ragazzi che saranno le guide durante le visite. Tra il FAI e alcuni istituti scolastici è nata una sinergia (con l’alternanza scuola-lavoro)che mette in gioco le nuove generazioni e restituisce loro il patrimonio artistico-culturale.
Alla conferenza stampa erano presenti la presidente del I Municipio Micaela Paparella e Massimo Biscardi, Sovrintendente della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, oltre ai gruppi del territorio barese aderenti al FAI.
Oltre alle visite, all’interno dei siti riaperti non mancheranno concerti, balli settecenteschi e mostre di abiti d’epoca.
Una parte di palazzo San Michele a Bari, per esempio, ospiterà una mostra fotografica di Enzo Catalano di scatti di come fu ritrovato il palazzo alla sua riapertura nel 2010; inoltre un altro spazio verrà dedicato al pittore De Nittis. Palazzo San Michele può ritenersi un tesoro nascosto anche per le scarse notizie storiche (si pensa che in questo sito abbiano alloggiato l’abate Elia e Gioacchino Murat) che in qualche modo si sta tentando di recuperare.
Tutti i siti aperti delle Giornate Fai di Primavera sono visitabili con un libero contributo facoltativo.