TARANTO - “L’Ilva che verrà non sarà molto diversa dall’acciaieria che abbiamo conosciuto e che conosciamo, che ha illuso e lacerato le nostre vite, che ha ferito, anche mortalmente, molte delle nostre famiglie. Sarà un’azienda che darà certamente lavoro (anche se sempre di meno), che produrrà dell’acciaio di qualità (ma sempre meno richiesto dal mercato), e soprattutto che continuerà ad inquinare e ad uccidere. A confermare quelle che sono le preoccupazioni delle tante persone di buon senso che non amano farsi prendere in giro dalle promesse di una politica frottolaia, è stato lo stesso numero uno di Jsw, Sajjan Jindal, socio del consorzio Acciaitalia, interessato all'Ilva, che ha affermato che grazie a nuovi modelli di produzione sarà possibile ridurre gli scarti dei processi, ma non sarà invece possibile eliminare le emissioni inquinanti. Ne consegue che Taranto continuerà ad essere una città avvotla nel fumo nero, lo stesso fumo che respiriamo, con gli effetti che consociamo, da anni”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo del Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.