LECCE - Questa mattina il candidato sindaco del centrodestra, Mauro Giliberti, ha incontrato il direttore e il vicedirettore della Casa Circondariale, il comandante della Polizia Penitenziaria e le principali sigle sindacali. “La situazione del carcere di Lecce vede una struttura, fra le più grandi in Italia, sovraffollata e sottodimensionata nel personale. Il carcere di Lecce potrebbe ospitare 680 detenuti, ma in questo momento ne ospita 970. Inoltre, il personale della Polizia Penitenziaria è sottodimensionato di almeno 70 unità , che diventeranno 100 con la prossima apertura del reparto psichiatrico, solo per essere coerenti con gli standard minimi di sicurezza”.
Il candidato sindaco ha esplicitamente preso l’impegno di essere al fianco dei sindacati, del comandante della Polizia Penitenziaria, del Direttore e del Vicedirettore del carcere nel denunciare la grave situazione in cui il Governo nazionale costringe la struttura, anche alla luce del fatto che il Garante nazionale dei diritti dei detenuti ha evidenziato, nella relazione annuale, l’efficienza del carcere leccese. Inoltre, Giliberti ha manifestato l’intenzione di sottoscrivere dei protocolli d’intesa con il Direttore di Borgo San Nicola per avvalersi di quei detenuti - selezionati dai vertici della Casa circondariale - che, secondo l’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, possono essere gratuitamente impiegati nella città per la manutenzione del verde pubblico e delle spiagge, nonché per l’adozione di monumenti.
“Il carcere di Lecce non deve essere un recinto all’interno della città ma un’infrastruttura a cui dedicare attenzione, per la finalità che la Costituzione gli assegna: il reinserimento del detenuto nella società ”.
Il candidato sindaco ha esplicitamente preso l’impegno di essere al fianco dei sindacati, del comandante della Polizia Penitenziaria, del Direttore e del Vicedirettore del carcere nel denunciare la grave situazione in cui il Governo nazionale costringe la struttura, anche alla luce del fatto che il Garante nazionale dei diritti dei detenuti ha evidenziato, nella relazione annuale, l’efficienza del carcere leccese. Inoltre, Giliberti ha manifestato l’intenzione di sottoscrivere dei protocolli d’intesa con il Direttore di Borgo San Nicola per avvalersi di quei detenuti - selezionati dai vertici della Casa circondariale - che, secondo l’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, possono essere gratuitamente impiegati nella città per la manutenzione del verde pubblico e delle spiagge, nonché per l’adozione di monumenti.
“Il carcere di Lecce non deve essere un recinto all’interno della città ma un’infrastruttura a cui dedicare attenzione, per la finalità che la Costituzione gli assegna: il reinserimento del detenuto nella società ”.