Bari, di nuovo in agitazione i dipendenti del Centro di riabilitazione 'Padre Pio'

di VITTORIO POLITO - Leggo la “lettera aperta” pubblicata il 27 marzo scorso dal “Giornale di Puglia”, firmata dai “professionisti 'a testa alta' del Presidio di Riabilitazione Padre Pio” di Capurso (BA), dalla quale si evince lo stato di agitazione del personale dipendente dello stesso Presidio, che è creditore, ad oggi, di 4 mensilità di stipendio.

Che la sanità pugliese funziona male, è palesemente riconosciuto. Dal piano di riordino ospedaliero del quale tutti si lamentano, dalla radioterapia e dall’acceleratore lineare del Policlinico di Bari che non sono attivi, dalle infinite liste d’attesa, della gran confusione che regna nei viali dello stesso Policlinico, trasformati in un immenso parcheggio, e di tutto quanto si legge sui quotidiani.

Lamentele e disservizi dappertutto. Ma quello che più fa rabbia è che le istituzioni ignorano certe situazioni di gravità che interessano centinaia di lavoratori. Questi signori, che dovrebbero amministrare le istituzioni, “sono in tutt’altre faccende affaccendate”. Si pensa a fare altro, trascurando le problematiche che interessano centinaia di persone che non percepiscono emolumenti da mesi.

Tornando al Presidio “Padre Pio”, va detto che, nonostante l’accordo tra la Regione Puglia, i rappresentanti sindacali e gli stessi amministratori del Presidio “Padre Pio” di Capurso di qualche mese fa, la situazione non è migliorata, anzi è sempre grave, dal momento che i dipendenti che lavorano, hanno pur diritto di “mangiare”.

La Direzione Generale della A.S.L. Bari ribadisce con fermezza che ha sempre pagato le prestazioni erogate dalla ‘Padre Pio’ e continua a farlo, nel rispetto dei tempi indicati dal contratto.

La qualità delle prestazioni, la professionalità del personale medico e tecnico, che sono i punti di forza del Presidio di Riabilitazione, impongono all’Azienda l’assolvimento dei propri doveri nei confronti del personale di ogni ordine e grado che a tutt’oggi lavora con coscienza senza sapere se e quando verrà pagato. La situazione sta raggiungendo nuovamente alti gradi di tensione per cui si rende nuovamente necessario l’intervento della Regione e della ASL competente, per garantire il rispetto dei lavoratori e ristabilire il riequilibrio del disservizio che inevitabilmente si crea. I dipendenti, non avendo ricevuto alcuna garanzia sulle retribuzioni arretrate, né tanto meno sul futuro dell’attività lavorativa, sono in stato di agitazione prevedendo altre forme di lotta per il ristabilimento della situazione creditoria nei confronti della “G.M.S.” di Capurso.

Tutto ciò, oltre a innescare problematiche di ordine pubblico, creerà disservizi che ricadranno necessariamente sul servizio erogato all’utenza, che in ogni caso ne fa le spese di tutta la disorganizzazione della sanità regionale pugliese.

Si auspicano gli interventi immediati delle autorità competenti (Prefetto, presidente Regione, assessore alla Sanità, ASL), finalizzato a far tranquillizzare il personale dipendente. Si chiede troppo?

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto