BARI - “Dopo diverse segnalazioni da parte dei cittadini massafresi su presunte violazioni della normativa anticorruzione, ho scritto una nota al prefetto di Taranto affinché si possa fare luce sulla corretta gestione della macchina amministrativa”. Lo dice la capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, che spiega: “Secondo quanto mi è stato riferito, l’amministrazione comunale di Massafra ha immesso e mantenuto in servizio, con attribuzione di qualifica dirigenziale, soggetti privi dei requisiti necessari. Se fosse vero, sarebbe un danno non solo per chi avrebbe potuto accedere legittimamente a quei posti di lavoro, ma anche, se non soprattutto, per tutti i cittadini, sia da un punto di vista erariale che della legittimità degli atti su cui tali dirigenti sono intervenuti”.
“Per questi motivi - aggiunge D’Amato – attendo chiarimenti da parte del prefetto Cafagna, in modo tale da garantire serenità ai cittadini massafresi sulla corretta gestione amministrativa del Comune”.
“Il Movimento 5 Stelle - prosegue l’eurodeputata tarantina - ha individuato interventi normativi a livello europeo al fine di arrestare la diffusione della corruzione nel continente. Nel rapporto del Movimento 5 Stelle - approvato dal Parlamento europeo - abbiamo chiesto alla Commissione europea di garantire tutele ai 'whistleblower' (chi segnala o denuncia casi di corruzione o abusi nei luoghi di lavoro), ai testimoni e ai collaboratori di giustizia.”
“Per questi motivi - aggiunge D’Amato – attendo chiarimenti da parte del prefetto Cafagna, in modo tale da garantire serenità ai cittadini massafresi sulla corretta gestione amministrativa del Comune”.
“Il Movimento 5 Stelle - prosegue l’eurodeputata tarantina - ha individuato interventi normativi a livello europeo al fine di arrestare la diffusione della corruzione nel continente. Nel rapporto del Movimento 5 Stelle - approvato dal Parlamento europeo - abbiamo chiesto alla Commissione europea di garantire tutele ai 'whistleblower' (chi segnala o denuncia casi di corruzione o abusi nei luoghi di lavoro), ai testimoni e ai collaboratori di giustizia.”