Milano, performance del salentino Matteo Pizzolante

MILANO - Current ospita (dal 14 al 18 marzo) in occasione di Studi Festival 2017 Alex Gehrke, Agata Milizia e Matteo Pizzolante, una mostra a tre che si configura come una fuga perfetta, un esperimento di ritorno, o di sconfinamento: il punto di partenza è Pfotenhauerstraße 80-81 a Dresda, indirizzo dell’Accademia di belle arti.

Un luogo dove l’atteggiamento ricorda ancora la vecchia Repubblica Democratica Tedesca, con un approccio legato alla manualità, alla lentezza e al sociale, molto diverso da una frenetica capitale o da un centro economico.

L’escapismo in questo caso è evocato come condizione ambivalente, nell’odierno brave new world: attività immaginativa come fuga, rivendicazione di uno spazio di azione – oppure strumento ricreativo di addormentamento delle masse. Una seconda vita in cui fuggire dalla prima, o uno spiraglio utopico, un "immaturo, ma onesto sostituto della rivoluzione"? Le opere sono quindi vie di fuga, incarnazioni dell’assenza, spiragli per guardare altrove; anche attraverso la lente del ricordo, del passato, rimodellando le immagini persistenti in oggetti nuovi.

Il lavoro di Alex Gehrke è un tentativo di tematizzare assenza e presenza e le loro diverse modalità. I buchi sono qui intesi come anti-oggetti e svolgono un ruolo essenziale. Buchi nel terreno o fori nella testa, non importa dove, si comportano come un promemoria del rapporto tra l'oggetto e lo spazio circostante. Forse i  buchi sono anche qualcosa di semplice o banale come la maniglia per trasportare un oggetto. Può esistere davvero una buona maniglia per trasportare l’assenza? Che tipo di materiale ci vuole per creare un buon buco?

Le sperimentazioni scultoree di Matteo Pizzolante si basano su un’antinomia tra artificio e natura, in cui si colgono gli echi delle illustrazioni di Moebius o Vittorio Giardino. La modellazione 3D gli permette invece di esplorare i confini tra realtà e rappresentazioni, recuperando il ricordo, ricostruendolo per poi riavvolgerlo in una luce metafisica: i lavori si trasformano quindi in macchine del tempo capaci di condensarlo tutto in un unico istante. I materiali delle sculture più recenti, cera, gesso, alluminio, attraversano lo stesso processo dove il lavoro manuale si annulla in una forma razionale.

I riferimenti di Agata Milizia vanno dalle arti applicate e da design e moda al fantastico, all’esoticismo, ma anche alla sociologia e al linguaggio pubblicitario. Nelle ultime opere rievoca l’estraniamento dalla realtà nella cultura visiva di anime e cartoon, su coperte di pile che diventano abiti indossabili – oppure riutilizza pattern industriali che dialogano con sculture modellate a mano a partire da un processo di progettazione 3D.

Alex Gehrke *1986 Frankfurt Oder, vive a Dresda e Berlino
dal 2010 Hochschule für Bildende Künste Dresden, Prof. Wilhelm Mundt
www.klassemundt.de/?portfolio=alex-gehrke

Matteo Pizzolante *1989 Tricase, vive a Dresda e Milano
2012 laurea in Ingegneria Edile al Politecnico di Milano
dal 2015 Accademia di Belle Arti di Brera, Prof. Vittorio Corsini
dal 2016 Hochschule für Bildende Künste Dresden, Prof. Wilhelm Mundt e Prof. Carsten Nicolai
www.matteopizzolante.blogspot.it

Agata Milizia *1994 Milan, vive a Dresda e Milano
dal 2014 Hochschule für Bildende Künste Dresden, Prof. Martin Honert
www.agatamilizia.com
Instagram @cindycapleton

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