Clochard bruciato vivo, l'assassino ha confessato

PALERMO - La città di Palermo si costituirà parte civile nel processo contro l’assassino di Marcello Cimino, il senzatetto di 45 anni, arso vivo la notte scorsa in un centro di accoglienza di Palermo. Lo ha annunciato, dai microfoni di Skytg24, il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando che ha anche riferito che domani la città si fermerà per un sit-in e una fiaccolata per “condannare la barbarie” che si è perpetrata in città.

Le serrate indagini della Questura di Palermo hanno portato, infatti, al fermo di un uomo che avrebbe confessato l’omicidio, per motivi di gelosia, dopo che le immagini di una telecamera lo avevano ripreso negli ultimi drammatici, atti di vita di Cimino.

IL DRAMMA - Un clochard di 45 anni è stato bruciato vivo nel capoluogo siciliano. Ad intervenire all'interno di una struttura di accoglienza i vigili del fuoco, nel cui porticato l'uomo trascorreva la notte, dove era stato segnalato un incendio, trovando il corpo carbonizzato del senzatetto. La polizia, coordinata dal Pm che ha disposto l'autopsia, ipotizza al momento l'omicidio.
L'uomo sospettato di essere l'assassino del clochard arso vivo all'interno di una Missione dei Cappuccini, è stato fermato dalla polizia ed ha confessato l'assassinio.

In questo momento si trova negli uffici della Squadra Mobile; gli investigatori stanno vagliando la sua posizione.