NEW YORK - I rosati come occasione per promuovere le produzioni eccellenti ottenute dai vitigni storici pugliesi, che riscuotono sempre più apprezzamento all’estero. Con una formula appositamente studiata, infatti, al prossimo Vinitaly di Verona l’associazione Puglia in Rosé, che raggruppa 52 produttori, allestirà nel PADIGLIONE N. 3 - storico regno delle bollicine del Prosecco - una piccola enoteca dove raccontare a operatori e buyer stranieri i sempre più richiesti bianchi, le bollicine e i rosati che tanto si stanno affermando ormai in tutto il mondo.
Protagonisti, naturalmente, i rosati di Puglia e le “50 sfumature di rosa”, o meglio “50 Shades of Pink", progetto nato e pensato in collaborazione con Wine Enthusiast: un riconoscimento al successo crescente dei rosati sul mercato statunitense, suggellato peraltro dalla presenza al Vinitaly di un testimonial di grande profilo, Jeff Porter, beverage director dei ristoranti di Joe Bastianich in Usa.
E proprio Porter, protagonista del primo seminario tecnico mai dedicato alle produzioni pink negli Usa (organizzato durante l’Italian Wine Week di New York), anticipa la sua presenza al Vinitaly 2017 con la notizia dell’approvvigionamento di una selezione di rosati pugliesi che saranno testati nei ristoranti di Bastianich di New York: la conferma dell’apprezzamento per le produzioni rosate, che potrebbe portare a breve alla chiusura di un accordo commerciale con i produttori pugliesi. “Credo davvero – dichiara Porter - che il vino rosato abbia un ruolo importante sul mercato americano. Il consumatore ama la sua freschezza, il suo gusto fruttato, la sua struttura e l’abilità di abbinarsi a diverse tradizioni culinarie. La diversità dei rosati italiani, e in particolar modo di quelli pugliesi, è una caratteristica unica che credo consacrerà definitivamente il successo di questi vini sul mercato americano”.
Porter, durante il Vinitaly, guiderà due degustazioni masterclass dedicate ai vini rosati di Puglia - in programma domenica 9 aprile all’interno dell’International Buyers’ Lounge - insieme a Giuseppe Baldassarre, componente della commissione didattica nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier e referente della delegazione Murgia dell’A.I.S. Puglia, grande conoscitore dei vini rosati e autore del libro “Una terra vestita di rosa, viaggio alla scoperta dei rosati di Puglia”. “La storia dei rosati di Puglia è lunga – commenta Baldassarre - anche se non molto conosciuta; quello che spesso può sfuggire è che la strada della modernità, ai vini di Puglia, l’hanno aperta i rosati e non i rossi. La Puglia potrebbe essere insomma visitata solo girando da un rosato all’altro. La presenza sul mercato del rosato pugliese non è però ancora incisiva come meriterebbe, e così forte da esprimersi in tutto il suo potenziale successo in questo momento storico estremamente favorevole per i rosati a livello mondiale. Occorre dunque restituire ai rosati pugliesi il ruolo di protagonisti, recuperando la loro forte valenza identitaria”.
"Quelle del Vinitaly saranno le più grandi degustazioni sui vini rosati di Puglia mai realizzate – spiega Lucia Nettis, presidente di Puglia in Rosé - in continuità con quelle già fatte a New York, ma soprattutto orientate ad una platea straordinaria, con un taglio decisamente commerciale, perché oltre ad un’azione di educazione e sensibilizzazione sul vino rosato occorre focalizzare le energie sull’aspetto della distribuzione e della vendita. Avremo quindi una platea straordinaria di master of wine: master sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo, guidati da chi decide le carte vini nei ristoranti più rinomati al mondo”.
La Puglia dei rosati, dunque, si appresta a partecipare al prossimo Vinitaly con ottimi auspici e un programma articolato, in cui sono previsti anche incontri B2B con operatori stranieri provenienti da Svezia, Finlandia, Germania.
Protagonisti, naturalmente, i rosati di Puglia e le “50 sfumature di rosa”, o meglio “50 Shades of Pink", progetto nato e pensato in collaborazione con Wine Enthusiast: un riconoscimento al successo crescente dei rosati sul mercato statunitense, suggellato peraltro dalla presenza al Vinitaly di un testimonial di grande profilo, Jeff Porter, beverage director dei ristoranti di Joe Bastianich in Usa.
E proprio Porter, protagonista del primo seminario tecnico mai dedicato alle produzioni pink negli Usa (organizzato durante l’Italian Wine Week di New York), anticipa la sua presenza al Vinitaly 2017 con la notizia dell’approvvigionamento di una selezione di rosati pugliesi che saranno testati nei ristoranti di Bastianich di New York: la conferma dell’apprezzamento per le produzioni rosate, che potrebbe portare a breve alla chiusura di un accordo commerciale con i produttori pugliesi. “Credo davvero – dichiara Porter - che il vino rosato abbia un ruolo importante sul mercato americano. Il consumatore ama la sua freschezza, il suo gusto fruttato, la sua struttura e l’abilità di abbinarsi a diverse tradizioni culinarie. La diversità dei rosati italiani, e in particolar modo di quelli pugliesi, è una caratteristica unica che credo consacrerà definitivamente il successo di questi vini sul mercato americano”.
Porter, durante il Vinitaly, guiderà due degustazioni masterclass dedicate ai vini rosati di Puglia - in programma domenica 9 aprile all’interno dell’International Buyers’ Lounge - insieme a Giuseppe Baldassarre, componente della commissione didattica nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier e referente della delegazione Murgia dell’A.I.S. Puglia, grande conoscitore dei vini rosati e autore del libro “Una terra vestita di rosa, viaggio alla scoperta dei rosati di Puglia”. “La storia dei rosati di Puglia è lunga – commenta Baldassarre - anche se non molto conosciuta; quello che spesso può sfuggire è che la strada della modernità, ai vini di Puglia, l’hanno aperta i rosati e non i rossi. La Puglia potrebbe essere insomma visitata solo girando da un rosato all’altro. La presenza sul mercato del rosato pugliese non è però ancora incisiva come meriterebbe, e così forte da esprimersi in tutto il suo potenziale successo in questo momento storico estremamente favorevole per i rosati a livello mondiale. Occorre dunque restituire ai rosati pugliesi il ruolo di protagonisti, recuperando la loro forte valenza identitaria”.
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