Renzi, "Hanno provato a distruggere il Pd ma il nostro popolo è solido"
TORINO - “Nelle scorse settimane oggettivamente qualcuno ha pensato di distruggere il Pd, perchè c’era una debolezza oggettiva della mia leadership: non si sono resi conti che c’è una solidità che, indipendentemente dalla leadership, viene dal popolo del Pd. Questa è la nostra forza, se lo mettano in testa”. A dichiararlo Matteo Renzi, chiudendo la kermesse del Lingotto: “Dopo tre mesi di polemiche, finalmente tre giorni di entusiasmo”.
Ha poi sottolineato l'ex premier: “L’elemento chiave è che qui c’è un popolo: non c’è un insieme di dirigenti che cercano di cambiare l’Italia. Prima di tutto c’è un popolo che ci crede, che si è mischiato, che ha dei valori e che non si lascia distruggere da nessuno”. “La prima alleanza da fare – ha aggiunto – è con i milioni di cittadini che credono in noi. Non si possono replicare modelli del passato se non si ha chiaro cosa vogliamo fare”.
“Sento parlare dell’Ulivo da persone che quell’Ulivo lo hanno segato dall’interno, da chi ha contribuito a chiudere anticipatamente il governo Prodi e se Prodi fosse stato segretario del partito non sarebbe accaduto. Sono più esperti di xylella che di Ulivo”.
EMILIANO: "CON BATTUTA SU XYLELLA RENZI SBEFFEGGIA LA PUGLIA E IL MEZZOGIORNO. FA IL PAIO CON LA BALLA DI 1,3 MLD DI EURO PER TARANTO" - Michele Emiliano, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, replica così alle affermazioni appena fatte da Matteo Renzi:
"Scherzare come un bimbo sulla xylella che sta distruggendo i nostri ulivi dà la misura di quanto Renzi disprezzi la Puglia e il Mezzogiorno al punto di sbeffeggiarli con riferimento a una vicenda politica nella quale non risulta che nessun pugliese abbia avuto ruolo nella drammatica mancata elezione di Prodi alla presidenza della Repubblica. Sbeffeggiare gli olivicoltori e le comunità pugliesi, che stanno lottando per difendere la propria terra, con battute infelici e ad effetto è il segno del vuoto cosmico di un uomo e di una mozione congressuale che allude sempre a sentimenti torvi e complottisti in perfetto stile machiavellico, anche quando si trova di fronte a sfide politiche che dovrebbero partire dalla autocritica vera e non di facciata di mille giorni di governo nei quali è stato completamente disperso un patrimonio di credibilità del PD, che potrà essere rimediato solo a patto di chiudere la parentesi renziana attraverso le primarie del 30 aprile.
Questa invettiva sul batterio della xylella fa il paio con i dispetti contro le banche pugliesi, contro la città di Taranto e la salute dei nostri bambini, contro le spiagge salentine minacciate dai gasdotti. Aveva detto che aveva recuperato 1,3 miliardi di euro per la città di Taranto vendendosi queste balle nel finale della campagna referendaria addirittura anticipando l'esito di alcuni patteggiamenti tra le Procura di Taranto e di Milano con le società di proprietà della famiglia Riva. Erano balle, confermate dai giudici che hanno rigettato le richieste di patteggiamento ritenendole insufficienti a sanzionare la gravità dei danni e delle condotte di reato. Ma nel frattempo pur di fare una diretta facebook l'allora Presidente del Consiglio non aveva esitato a vendersi queste come cose già fatte dal suo governo. Consegnare ancora nelle sue mani la guida del Pd significa condannare il partito ad una sicura sconfitta elettorale e a perdere il governo del Paese. Di qui il mio appello a tutti gli italiani progressisti di evitare questa sventurata ipotesi attraverso una massiccia partecipazione alle primarie che sconvolga le previsioni di coloro che stanno partecipando al congresso solo per assicurarsi un personale futuro politico".
Ha poi sottolineato l'ex premier: “L’elemento chiave è che qui c’è un popolo: non c’è un insieme di dirigenti che cercano di cambiare l’Italia. Prima di tutto c’è un popolo che ci crede, che si è mischiato, che ha dei valori e che non si lascia distruggere da nessuno”. “La prima alleanza da fare – ha aggiunto – è con i milioni di cittadini che credono in noi. Non si possono replicare modelli del passato se non si ha chiaro cosa vogliamo fare”.
“Sento parlare dell’Ulivo da persone che quell’Ulivo lo hanno segato dall’interno, da chi ha contribuito a chiudere anticipatamente il governo Prodi e se Prodi fosse stato segretario del partito non sarebbe accaduto. Sono più esperti di xylella che di Ulivo”.
FITTO: RENZI E’ CADUTO SU UN LINGOTTO E HA PERSO LA MEMORIA - “Ma Renzi che oggi ha parlato al Lingotto è lo stesso che è stato premier per tre anni fino a tre mesi fa? E’ sempre quello che ha trasformato la campagna per il Referendum una sfida fra il suo Ego infinito e il resto del mondo e oggi dice: bisogna passare dall’Io al Noi? Ma il Renzi che oggi ha parlato di sviluppo economico che inizia dalla Scienza e delle Politiche occupazionali che puntano alla Cultura è lo stesso che si è vantato di aver approvato Riforme sciagurate come Jobs Act, Buonascuola, Pubblica amministrazione? Renzi deve essere caduto su un Lingotto e deve aver perso la memoria. Gli italiani fortunatamente no!”. Così il leader di Direzione Italia, on Raffaele Fitto.