Roma, Marra nell'interrogatorio: "Dissi alla Raggi che volevo andare via"

ROMA - “Io più volte ho manifestato al sindaco Raggi che volevo andare via”. Così Raffaele Marra, ex capo del Personale del Campidoglio nel corso dell’interrogatorio di garanzia al quale fu sottoposto il 20 dicembre nel carcere di Regina Coeli, pochi giorni dopo il suo arresto insieme con l’immobiliarista Scarpellini. Gli atti sono stati depositati dopo la decisione del giudice di disporre il giudizio immediato nei confronti dei due imputati.

Il processo prenderà il via il 25 maggio prossimo. “Io non sono una persona corrotta – ha spiegato Marra – sono una persona perbene. Il mio rapporto con Scarpellini era solo amichevole, forse l’ho visto 10 volte”. E poi ha chiarito sempre il 20 dicembre scorso al giudice: “Sono rientrato al Comune di Roma su forte impulso del sindaco Raggi, perché io ero in aspettativa per un dottorato di ricerca”.

Quindi ha detto: “Negli ultimi mesi della campagna elettorale siccome conoscevo il funzionario Salvatore Romeo, mi avevano chiesto (esponenti M5S ndr) di dargli un supporto relativamente alle attività che avrebbero dovuto svolgere e mi chiesero la disponibilità a rientrare dall’aspettativa per dar loro una mano”. “Io – aggiungeva Marra – pur avendo dato in un qualche modo una mano in quei giorni, avevo più volte manifestato la mia indisponibilità a rientrare proprio perchè avevo anticipato che ci sarebbero stati degli attacchi assolutamente strumentali nei miei confronti. La stessa cosa era successa inizialmente, nel 2010 e poi nel 2013, quando c’era il sindaco Marino”.