di LUIGI LAGUARAGNELLA - Al Meazza la delicata partita valevole per un piazzamento europeo è stata stravinta per 7-1 contro la sorprendente Atalanta. A sorprendere, però, è stata la prestazione dell’Inter che in mezz’ora di gara spezza ogni tipo di equilibrio siglando tre reti. I nerazzurri di Pioli si aggiudicano il derby contro la Dea che giunge a San Siro da squadra ambiziosa. La partita sin dal fischio iniziale è piena di duelli e falli maschi: Petagna deve vedersela con Miranda e Icardi con Toloi e Zukanovic. Il capitano dell’Inter sigla la rete del vantaggio, impossessandosi del pallone dopo la punizione di Banega, confermato da Pioli dopo l’ottima prova di Cagliari. La rete spiana spazi e occasioni. Quasi tutte trasformate in rete. Icardi si guadagna il rigore che trasforma con un pregevole cucchiaio. Ma pregevole è anche il colpo di testa vincente sul cross di Candreva.
Le tre reti non fermano i nerazzurri e pochi istanti dopo incomincia a timbrare il tabellino Banega: il tiro dell’argentino all’interno dell’area è potente dopo il passaggio dal piede preciso di Candreva. Il primo tempo non è ancora finito e l’Atalanta accorcia le distanze che una bella azione finalizzata da Freuler. Ma i padroni di casa continuano ad essere spietati. Ancora dai piedi Candreva, che firma il terzo assist, Banega firma il suo personale secondo gol. 5-1 nei primi quarantacinque minuti è evento più unico che raro.
L’Inter, durante il secondo tempo, non si ferma a gestire il risultato e continua a dilagare. I “punti esclamativi” sulla partita sono stati segnati, ma arriva la sesta rete con un bel tiro di Gagliardini. La gara perfetta suggellata dal classico gol dell’ex. La squadra di Gasperini, in qualche modo, prova a creare, ma il Meazza ormai è in festa. Banega, come Icardi, porta il pallone a casa, dopo aver siglato la terza rete su punizione. Oltre ai palloni i due argentini si prendono la meritata standing ovation del loro stadio e si possono festeggiare nel migliore dei modi i 109 anni dell’Inter, nata il 9 marzo. L’Inter sorpassa l’Atalanta, ma la Champions è ancora ad una certa distanza.
I risultati di sole due partite fanno intendere un reale cambio di rotta: dodici gol fatti, due subiti; quattro gol di Icardi, quattro gol di Banega (due su punizione), due gol di Gagliardini, tre assist (in una solo gara) di Candreva. Certamente con Banega in campo la qualità della squadra di Pioli sale notevolmente e, oltre ai risultati ne trae vantaggio lo spettacolo.
Le tre reti non fermano i nerazzurri e pochi istanti dopo incomincia a timbrare il tabellino Banega: il tiro dell’argentino all’interno dell’area è potente dopo il passaggio dal piede preciso di Candreva. Il primo tempo non è ancora finito e l’Atalanta accorcia le distanze che una bella azione finalizzata da Freuler. Ma i padroni di casa continuano ad essere spietati. Ancora dai piedi Candreva, che firma il terzo assist, Banega firma il suo personale secondo gol. 5-1 nei primi quarantacinque minuti è evento più unico che raro.
L’Inter, durante il secondo tempo, non si ferma a gestire il risultato e continua a dilagare. I “punti esclamativi” sulla partita sono stati segnati, ma arriva la sesta rete con un bel tiro di Gagliardini. La gara perfetta suggellata dal classico gol dell’ex. La squadra di Gasperini, in qualche modo, prova a creare, ma il Meazza ormai è in festa. Banega, come Icardi, porta il pallone a casa, dopo aver siglato la terza rete su punizione. Oltre ai palloni i due argentini si prendono la meritata standing ovation del loro stadio e si possono festeggiare nel migliore dei modi i 109 anni dell’Inter, nata il 9 marzo. L’Inter sorpassa l’Atalanta, ma la Champions è ancora ad una certa distanza.
I risultati di sole due partite fanno intendere un reale cambio di rotta: dodici gol fatti, due subiti; quattro gol di Icardi, quattro gol di Banega (due su punizione), due gol di Gagliardini, tre assist (in una solo gara) di Candreva. Certamente con Banega in campo la qualità della squadra di Pioli sale notevolmente e, oltre ai risultati ne trae vantaggio lo spettacolo.
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