ROMA - Non ha presentato alcuna scusa, ieri, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem per le polemiche provocate dalle sue frasi choc sui Paesi del Sud Europa, che a suo dire avrebbero “speso soldi in alcool e donne”. A chi, in serata, gli chiedeva se si scusava ha risposto chiaro e tondo: “No, certamente no”. Ma le critiche nei suoi riguardi sono piovute da più parti, persino dalla commissione europea.
Il suo futuro a capo dell’Eurogruppo era già incerto in virtù del fatto che non è scontato che mantenga la carica di ministro delle Finanze (necessaria al momento della nomina alla testa del gruppo), dopo che la sua formazione è uscita sconfitta delle recenti elezioni in Olanda.
Ad oggi Dijsselbloem ha dichiarato che il suo mandato all’Eurogruppo scadrà a gennaio e che se prima di allora dovesse non essere più ministro la questione verrà valutata dall’Eurogruppo stesso.
Il suo futuro a capo dell’Eurogruppo era già incerto in virtù del fatto che non è scontato che mantenga la carica di ministro delle Finanze (necessaria al momento della nomina alla testa del gruppo), dopo che la sua formazione è uscita sconfitta delle recenti elezioni in Olanda.
"Schaeuble apprezza il lavoro di Jeroen Dajsselbloem. E noi contiamo sul fatto che l'eurogruppo sia ancora pienamente funzionante per il resto della legislatura". Così la portavoce di Wolfgang Schaeuble, alla conferenza stampa di governo, rispondendo a una domanda sulle diverse richieste di dimissioni, arrivate dopo l'intervista rilasciata alla Faz da Jeroen Dijsselbloem. "Io non do voti alle interviste", ha aggiunto.