BARI - In occasione dell’arrivo a Bari del Treno Verde di Legambiente e del gruppo Ferrovie dello Stato, sono stati confermati ancora una volta i dati relativi all’ottima qualità dell’aria nella nostra città rispetto alla presenza di agenti inquinanti. Infatti, i monitoraggi effettuati da Legambiente avvalorano i dati registrati dalle centraline fisse per il rilevamento delle polveri sottili e degli altri inquinanti, gestite da Arpa Puglia e posizionate in più punti del territorio comunale.
Da diversi anni nella nostra città non si registrano sforamenti superiori ai limiti previsti dalla normativa (35 sforamenti all’anno). In un periodo in cui tante città d’Italia sono costrette a ricorrere a misure quali chiusure al traffico quotidiane o targhe alterne, il punto più critico in città ha registrato solo 14 sforamenti del pm10 nell’arco dell’intero 2016.
“Ciò significa - commenta l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli - che le scelte politiche degli ultimi 10 anni nel campo della tutela dell’ambiente e della mobilità sostenibile si sono rivelate efficaci. Proseguiremo in questa direzione con l’acquisto dei 54 nuovi autobus del trasporto urbano, che rinnoveranno presto il parco mezzi cittadino garantendo prestazioni migliori e minore impatto dal punto di vista ambientale e acustico, gli interventi tesi a disincentivare l’uso di auto private, come il car sharing e i parcheggi di scambio, la pedonalizzazione di alcune aree urbane e l’ampliamento delle zone a sosta regolamentata, e il piano per l’esecuzione di una serie di rotatorie nei punti più trafficati della città, che consentono di rendere più fluido il traffico veicolare e diminuire il fenomeno dello stop & go e del clacson selvaggio ai semafori.
Senza dimenticare il progetto che il Comune ha candidato ai finanziamenti ministeriali legati al collegato ambientale e che prevede l’offerta di “buoni di mobilità”, anche sotto forma di incentivi economici, da riconoscere a quanti rinunceranno ad utilizzare le auto private per gli spostamenti casa/lavoro e casa/scuola optando per mezzi di trasporto sostenibili o per il trasporto pubblico".
"L’impegno per il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano - prosegue Petruzzelli - passa anche, però, per la riduzione dell’inquinamento acustico, obiettivo che intendiamo conseguire attraverso l’adozione del piano comunale di classificazione acustica e di zonizzazione. Si tratta di una ricognizione che ci consentirà di suddividere il territorio comunale in aree acusticamente omogenee e di pianificare gli interventi necessari nelle zone che presentano maggiore criticità, quali le scuole e gli ospedali. A dicembre scorso, infatti, abbiamo avviato le procedure amministrative per la redazione del piano. Nel farlo terremo presente la mappa strategica dell’agglomerato di Bari prodotta da Arpa Puglia, dalle cui conclusioni emerge con chiarezza come la principale sorgente di rumore sia rappresentata dal traffico stradale. Accanto all’implementazione degli interventi infrastrutturali già realizzati, non trascureremo il lavoro sul fronte della sensibilizzazione su questi temi, a partire dalle nuove generazioni, perché una delle cause principali dell’inquinamento acustico della nostra città dipende dallo scarso senso civico degli automobilisti e dei motociclisti che spesso e volentieri utilizzano il clacson a sproposito”.
Da diversi anni nella nostra città non si registrano sforamenti superiori ai limiti previsti dalla normativa (35 sforamenti all’anno). In un periodo in cui tante città d’Italia sono costrette a ricorrere a misure quali chiusure al traffico quotidiane o targhe alterne, il punto più critico in città ha registrato solo 14 sforamenti del pm10 nell’arco dell’intero 2016.
“Ciò significa - commenta l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli - che le scelte politiche degli ultimi 10 anni nel campo della tutela dell’ambiente e della mobilità sostenibile si sono rivelate efficaci. Proseguiremo in questa direzione con l’acquisto dei 54 nuovi autobus del trasporto urbano, che rinnoveranno presto il parco mezzi cittadino garantendo prestazioni migliori e minore impatto dal punto di vista ambientale e acustico, gli interventi tesi a disincentivare l’uso di auto private, come il car sharing e i parcheggi di scambio, la pedonalizzazione di alcune aree urbane e l’ampliamento delle zone a sosta regolamentata, e il piano per l’esecuzione di una serie di rotatorie nei punti più trafficati della città, che consentono di rendere più fluido il traffico veicolare e diminuire il fenomeno dello stop & go e del clacson selvaggio ai semafori.
Senza dimenticare il progetto che il Comune ha candidato ai finanziamenti ministeriali legati al collegato ambientale e che prevede l’offerta di “buoni di mobilità”, anche sotto forma di incentivi economici, da riconoscere a quanti rinunceranno ad utilizzare le auto private per gli spostamenti casa/lavoro e casa/scuola optando per mezzi di trasporto sostenibili o per il trasporto pubblico".
"L’impegno per il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano - prosegue Petruzzelli - passa anche, però, per la riduzione dell’inquinamento acustico, obiettivo che intendiamo conseguire attraverso l’adozione del piano comunale di classificazione acustica e di zonizzazione. Si tratta di una ricognizione che ci consentirà di suddividere il territorio comunale in aree acusticamente omogenee e di pianificare gli interventi necessari nelle zone che presentano maggiore criticità, quali le scuole e gli ospedali. A dicembre scorso, infatti, abbiamo avviato le procedure amministrative per la redazione del piano. Nel farlo terremo presente la mappa strategica dell’agglomerato di Bari prodotta da Arpa Puglia, dalle cui conclusioni emerge con chiarezza come la principale sorgente di rumore sia rappresentata dal traffico stradale. Accanto all’implementazione degli interventi infrastrutturali già realizzati, non trascureremo il lavoro sul fronte della sensibilizzazione su questi temi, a partire dalle nuove generazioni, perché una delle cause principali dell’inquinamento acustico della nostra città dipende dallo scarso senso civico degli automobilisti e dei motociclisti che spesso e volentieri utilizzano il clacson a sproposito”.
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