TRIPOLI - Stop ai flussi migratori dalla Libia, ma ad alcune condizioni. Al fine di controllare e fermare i viaggi dei migranti verso l’Italia e l’Europa, il paese libico ha chiesto 10 navi per la ricerca e il soccorso, 10 motovedette, 4 elicotteri, 24 gommoni, 10 ambulanze , 30 jeep, 15 automobili, 30 telefoni satellitari, mute da sub, binocoli, bombole per ossigeno, l’equivalente di circa 800 milioni di euro.
Sono queste le richieste di Tripoli – scrive oggi il Corriere della Sera – per rispettare l’accordo siglato il 2 febbraio scorso con l’Italia e appoggiato dall’Unione europea, i cui termini e modalità operative saranno discussi oggi a Roma dai ministri dell’Interno della rotta del Mediterraneo, un incontro presieduto dal ministro Marco Minniti a cui parteciperà anche il commissario Ue per le Migrazioni Dimitri Avramopoulos.
Ancora incerta invece la presenza del premier libico Fayez al Serraj. Bruxelles, scrive il Corriere, ha già stanziato in via d’urgenza 200 milioni di euro, ma sarà necessario attingere al Fondo per l’Africa, come promesso dai leader Ue. Nei primi due mesi e mezzo del 2017 sono arrivate 16.206 persone, “un’impennata del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” (11.911 nel 2016 e 9.277 nel 2015).
Uno dei punti fondamentali dell’intesa riguarda la “creazione di una sala operativa uguale a quelle che si trovano in tutti gli stati dell’Unione e che consentono di tenere sotto controllo costantemente il tratto di Mediterraneo che separa la Libia dall’Europa, quindi dall’Italia” scrive il quotidiano.
Sono queste le richieste di Tripoli – scrive oggi il Corriere della Sera – per rispettare l’accordo siglato il 2 febbraio scorso con l’Italia e appoggiato dall’Unione europea, i cui termini e modalità operative saranno discussi oggi a Roma dai ministri dell’Interno della rotta del Mediterraneo, un incontro presieduto dal ministro Marco Minniti a cui parteciperà anche il commissario Ue per le Migrazioni Dimitri Avramopoulos.
Ancora incerta invece la presenza del premier libico Fayez al Serraj. Bruxelles, scrive il Corriere, ha già stanziato in via d’urgenza 200 milioni di euro, ma sarà necessario attingere al Fondo per l’Africa, come promesso dai leader Ue. Nei primi due mesi e mezzo del 2017 sono arrivate 16.206 persone, “un’impennata del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” (11.911 nel 2016 e 9.277 nel 2015).
Uno dei punti fondamentali dell’intesa riguarda la “creazione di una sala operativa uguale a quelle che si trovano in tutti gli stati dell’Unione e che consentono di tenere sotto controllo costantemente il tratto di Mediterraneo che separa la Libia dall’Europa, quindi dall’Italia” scrive il quotidiano.