“Abbiamo controllato ogni loro rapporto, ogni loro contatto con il mondo esterno e siamo riusciti anche ad inserirci e controllare anche il loro mondo telematico e tutto quello che riuscivano a comunicarsi e ad indottrinarsi”, ha evidenziato il procuratore Adelchi d’Ippolito.
L'esito positivo della complessa operazione, si apprende in una nota della Polizia, è giunto dalla capillare attività di controllo del territorio svolta da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, spesso congiuntamente e comunque sempre in stretto coordinamento tra loro, volta alla prevenzione dei reati in genere ed in particolare, data la delicata situazione internazionale, dei fenomeni terroristici. Coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo, gli investigatori di Reparto Operativo e DIGOS hanno individuato soggetti, dinamiche relazionali, radicalizzazione religiosa, luoghi di frequentazione, fino a giungere ad una conoscenza della loro attività criminale tale da permettere l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere ed il fermo di un soggetto minorenne, tutti originari del Kosovo e presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Stanotte il blitz, con l’intervento dei reparti speciali NOCS della Polizia di Stato e GIS dell’Arma dei Carabinieri per l’irruzione nelle abitazioni degli indagati. Contemporaneamente sono state eseguite dodici perquisizioni, tutte in centro storico, tranne una in terraferma a Mestre ed una in provincia di Treviso.
A partecipare all'operazione personale operativo e tecnico della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, unità cinofile dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, Nucleo Artificieri della Questura di Venezia, operatori del Gabinetto Regionale e Provinciale di Polizia Scientifica, nonché cineoperatori del Nucleo Investigativo.