STATI UNITI – Nuovo durissimo attacco all’intelligence statunitense, con un faro puntato sulle operazioni condotte dalla Cia. WikiLeaks ha pubblicato oggi 8.761 documenti che svelano una parte dei segreti della Central Intelligence Agency e i sistemi usati per le operazioni di spionaggio, ma è solo l’inizio di una serie di ‘leaks’, secondo quanto annunciato in un comunicato stampa.
Nei documenti, WikiLeaks afferma che la Cia ha “perso il controllo del suo arsenale”, che includerebbe software capaci di controllare i computer in tutto il mondo e di trasformare un televisore o qualsiasi altro dispositivo elettronico, come uno smartphone, in un sistema che capta ogni conversazione. Il materiale pubblicato, secondo WikiLeaks, sarebbe solo “la punta dell’iceberg”.
WikiLeaks aveva anticipato la pubblicazione con messaggi che facevano riferimento a un “Anno Zero”, come hanno chiamato la prima parte della serie di ‘leaks’, e a “Vault 7”, il nome in codice scelto per questo nuovo attacco all’intelligence. L’intera serie di rivelazioni, di cui “Anno Zero” è solo la prima parte, costituirebbe la più ampia mole di documenti sullo spionaggio mai pubblicata, secondo il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, sette anni dopo le rivelazioni di Chelsea Manning e quattro dopo quelle di Edward Snowden.
Nei documenti, WikiLeaks afferma che la Cia ha “perso il controllo del suo arsenale”, che includerebbe software capaci di controllare i computer in tutto il mondo e di trasformare un televisore o qualsiasi altro dispositivo elettronico, come uno smartphone, in un sistema che capta ogni conversazione. Il materiale pubblicato, secondo WikiLeaks, sarebbe solo “la punta dell’iceberg”.
WikiLeaks aveva anticipato la pubblicazione con messaggi che facevano riferimento a un “Anno Zero”, come hanno chiamato la prima parte della serie di ‘leaks’, e a “Vault 7”, il nome in codice scelto per questo nuovo attacco all’intelligence. L’intera serie di rivelazioni, di cui “Anno Zero” è solo la prima parte, costituirebbe la più ampia mole di documenti sullo spionaggio mai pubblicata, secondo il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, sette anni dopo le rivelazioni di Chelsea Manning e quattro dopo quelle di Edward Snowden.
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