35 anni fa Pio La Torre ucciso dalla mafia

di NICOLA ZUCCARO - Palermo, ore 9.20 di venerdì 30 aprile 1982. Una Fiat 131 viene affiancata da una moto in una strada stretta e colpita da una raffica di proiettili. In quell'auto vi è l'on. Pio La Torre, che muore all'istante e, subito dopo, Rosario Di Salvo, conducente e suo autista di fiducia. Sono trascorsi 35 anni da quel duplice omicidio che vide concludersi tragicamente l'esistenza del deputato siciliano, del quale poco è stato scritto del suo ritorno in Sicilia.

Nel 1981, dopo la lunga militanza parlamentare, La Torre fu nominato segretario regionale del Partito Comunista Italiano, con la presunta motivazione di rilanciare nell'isola a dominio democristiano, il soggetto politico guidato da Enrico Berlinguer. Ci riuscì per metà, schierandosi in prima linea contro la costruzione a Comiso della Base Missilistica NATO e da egli ritenuta una minaccia per la Sicilia e per la pace nel Mar Mediterraneo.

Per il suo impegno come sindacalista prima e come esponente politico poi nella lotta contro la mafia, la legge n.646 del 13 settembre 1982 che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato (Art. 641 bis) di "associazione di tipo mafioso", associa il suo nome a quello di Virginio Rognoni, Ministro degli Interni dell'epoca.