BENEVENTO – “Non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione di Alitalia”. A dichiararlo il premier Paolo Gentiloni, a Benevento, a conclusione della visita al pastificio Rummo.
“Tuttavia, il governo si sente impegnato a difendere i lavoratori, i cittadini, gli utenti e i contribuenti – ha proseguito Gentiloni – e a non disperdere le risorse della compagnia, come hanno già detto altri ministri competenti”. Il premier Gentiloni ha poi aggiunto parlando della grave situazione di Alitalia: “Ci lavoreremo sapendo che la decisione sul referendum rende più difficile una sfida che si trascina già da 15 anni”.
Il presidente del Consiglio ha inoltre espresso la propria opinione in merito, spiegando: “Da parte mia c’è stata delusione per il fatto che l’opportunità di un accordo azienda-sindacati non sia stata colta. Su questa questione bisogna dire la verità , l’avevo detta prima e l’ho detta adesso. Non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione dell’Alitalia”.
M5S: "Occasione per la Puglia" - In merito alle vicende legate al respingimento, da parte dei dipendenti, del piano di salvataggio di Alitalia e alle ricadute sulla Puglia, interviene Diego De Lorenzis, deputato pugliese del M5S in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.
“Il disastro di Alitalia”- dichiara il deputato - “non dipende dal costo del lavoro ma ha un problema di ricavi dovuto alla mancanza di capacità organizzativa dei vertici. Alitalia è stata vittima delle scelte scellerate dei Governi di Berlusconi, con i suoi capitani coraggiosi, e del PD di Renzi con Etihad. Inetti e incapaci: sono stati sperperati soldi degli italiani in un’azienda privata e nessuno è riuscito a garantire un piano industriale serio e credibile che desse rilancio alla compagnia aerea! Ovviamente la nazionalizzazione non è una alternativa possibile.”
“Questa vicenda mette anche in evidenza il problema di avere, in Italia come in Regione, compagnie aeree in posizioni dominanti.”- aggiunge il deputato - “Dipendere da pochi vettori per molte delle rotte è una situazione inaccettabile: occorre favorire la concorrenza e diversificarli, evitando gli incentivi con effetti distorsivi sui servizi a mercato: gli operatori economici seguono la domanda e pertanto le rotte eventualmente in futuro non coperte da Alitalia saranno rimpiazzate da altri vettori: in questo senso questa situazione potrebbe anche essere un’occasione di rilancio degli scali pugliesi!”.
“Tuttavia, il governo si sente impegnato a difendere i lavoratori, i cittadini, gli utenti e i contribuenti – ha proseguito Gentiloni – e a non disperdere le risorse della compagnia, come hanno già detto altri ministri competenti”. Il premier Gentiloni ha poi aggiunto parlando della grave situazione di Alitalia: “Ci lavoreremo sapendo che la decisione sul referendum rende più difficile una sfida che si trascina già da 15 anni”.
Il presidente del Consiglio ha inoltre espresso la propria opinione in merito, spiegando: “Da parte mia c’è stata delusione per il fatto che l’opportunità di un accordo azienda-sindacati non sia stata colta. Su questa questione bisogna dire la verità , l’avevo detta prima e l’ho detta adesso. Non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione dell’Alitalia”.
M5S: "Occasione per la Puglia" - In merito alle vicende legate al respingimento, da parte dei dipendenti, del piano di salvataggio di Alitalia e alle ricadute sulla Puglia, interviene Diego De Lorenzis, deputato pugliese del M5S in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.
“Il disastro di Alitalia”- dichiara il deputato - “non dipende dal costo del lavoro ma ha un problema di ricavi dovuto alla mancanza di capacità organizzativa dei vertici. Alitalia è stata vittima delle scelte scellerate dei Governi di Berlusconi, con i suoi capitani coraggiosi, e del PD di Renzi con Etihad. Inetti e incapaci: sono stati sperperati soldi degli italiani in un’azienda privata e nessuno è riuscito a garantire un piano industriale serio e credibile che desse rilancio alla compagnia aerea! Ovviamente la nazionalizzazione non è una alternativa possibile.”
“Questa vicenda mette anche in evidenza il problema di avere, in Italia come in Regione, compagnie aeree in posizioni dominanti.”- aggiunge il deputato - “Dipendere da pochi vettori per molte delle rotte è una situazione inaccettabile: occorre favorire la concorrenza e diversificarli, evitando gli incentivi con effetti distorsivi sui servizi a mercato: gli operatori economici seguono la domanda e pertanto le rotte eventualmente in futuro non coperte da Alitalia saranno rimpiazzate da altri vettori: in questo senso questa situazione potrebbe anche essere un’occasione di rilancio degli scali pugliesi!”.
“Per questo è anche sbagliato cedere quote di Aeroporti di Puglia a privati: la società chiude i bilanci in attivo e il Presidente Emiliano invece di fare campagna elettorale per la sua personale scalata al partito dovrebbe rilanciare il turismo nella nostra Regione, per esempio con una strategia ad hoc per Taranto.” - conclude De Lorenzis.