ROMA - Maxi-confisca di beni per 9 milioni ad Angelo Balducci, ex presidente Cslp. Appartamenti, ville, terreni, auto di lusso, quote societarie e titoli: i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno dando esecuzione alla confisca definitiva di beni per un valore complessivo di circa 9 milioni di euro nei confronti di Balducci, già Provveditore alle Opere Pubbliche del Lazio e Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il provvedimento – spiegano gli inquirenti in una nota – interviene a conclusione di un lungo iter giudiziario, conclusosi con la pronuncia della Corte di Cassazione del 24 febbraio 2017, scaturito da laboriose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e svolte dagli specialisti del Gruppo Investigativo Criminalità Economico-Finanziaria (G.I.C.E.F.) del Nucleo di Polizia Tributaria della capitale.
Nell’ambito dell’inchiesta “Grandi Eventi” sui lavori riguardanti il Vertice del G8 de La Maddalena (poi tenutosi a L’Aquila), i Mondiali di nuoto di Roma del 2009 e le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i finanzieri hanno scoperto l’esistenza di illeciti rapporti d’affari tra Balducci e note imprese romane vincitrici di gare pubbliche per oltre 300 milioni di euro.
“Nello specifico – chiarisce una nota della GdF – è emerso che, a fronte dell’illecita assegnazione delle commesse pubbliche, le imprese appaltatrici avevano veicolato ingenti flussi finanziari, anche attraverso società interposte, verso una società cinematografica – a lui direttamente riconducibile- che si occupava della produzione di film il cui attore principale era il figlio di Angelo Balducci, Lorenzo”. Allo stesso modo, i finanzieri hanno dimostrato che “le imprese edili avevano finanziato l’acquisto o ristrutturazione di svariati immobili di pregio a favore del nucleo familiare Balducci.
Il provvedimento – spiegano gli inquirenti in una nota – interviene a conclusione di un lungo iter giudiziario, conclusosi con la pronuncia della Corte di Cassazione del 24 febbraio 2017, scaturito da laboriose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e svolte dagli specialisti del Gruppo Investigativo Criminalità Economico-Finanziaria (G.I.C.E.F.) del Nucleo di Polizia Tributaria della capitale.
Nell’ambito dell’inchiesta “Grandi Eventi” sui lavori riguardanti il Vertice del G8 de La Maddalena (poi tenutosi a L’Aquila), i Mondiali di nuoto di Roma del 2009 e le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i finanzieri hanno scoperto l’esistenza di illeciti rapporti d’affari tra Balducci e note imprese romane vincitrici di gare pubbliche per oltre 300 milioni di euro.
“Nello specifico – chiarisce una nota della GdF – è emerso che, a fronte dell’illecita assegnazione delle commesse pubbliche, le imprese appaltatrici avevano veicolato ingenti flussi finanziari, anche attraverso società interposte, verso una società cinematografica – a lui direttamente riconducibile- che si occupava della produzione di film il cui attore principale era il figlio di Angelo Balducci, Lorenzo”. Allo stesso modo, i finanzieri hanno dimostrato che “le imprese edili avevano finanziato l’acquisto o ristrutturazione di svariati immobili di pregio a favore del nucleo familiare Balducci.