di MARIO CONTINO - Molte leggende hanno la loro ambientazione in boschi isolati o cascine abbandonate. La leggenda metropolitana che oggi riporterò è nata proprio all'interno del bosco di Porto Selvaggio, località turistica del Sud Salento, meta molto ambita da turisti provenienti da ogni angolo del mondo.
Da qualche anno sono nate diverse leggende su questo bosco incontaminato che si affaccia sul mare donando uno spettacolo unico nel suo genere, alcune di queste citerebbero sfere luminose più volte viste aggirarsi tra gli alberi. A divulgare questa voce sono stati avventori notturni, amanti della natura che hanno deciso di pernottare nel bosco in tenda o semplicemente trascorrere una serata alternativa all'insegna del relax e lontani dai caotici centri turistici come Otranto o Gallipoli, che offrono invece una fervida movida tra arte, spettacoli e mercatini.
Le sfere luminose sarebbero state avvistate da più di un testimone: queste sembrerebbero non avere movimenti casuali ma movenze precise, come se si nascondessero tra la vegetazione o danzassero tra gli alberi.
Proprio questi movimenti hanno creato la leggenda secondo la quale il bosco sarebbe abitato da fate o esseri simili. Alcuni avrebbero anche dichiarato di aver udito risate fanciullesche in concomitanza con gli avvistamenti.
Oltre a questa leggenda che, tutto sommato ritengo essere molto curiosa, ne esiste una abbastanza inquietante. Sembrerebbe che il bosco sia abitato dallo spirito di una donna che terrorizzerebbe chiunque si trovi sulla sua strada. Questo spirito vagherebbe per i boschi senza avere una precisa meta, non si sa quale possa essere la sua origine ma l'ultima testimonianza ci giunge per bocca di due pescatori amatoriali.
I due stavano percorrendo uno dei numerosi sentieri che, attraversando il bosco, scendono verso la scogliera e dunque il mare. Improvvisamente si sarebbero accorti della presenza di una donna vestita di bianco che a passo svelto gli andava incontro.
Quando la figura arrivò a circa 10 – 15 metri da loro, poterono notare un particolare inquietante: era semitrasparente e non aveva i lineamenti del volto. A quel punto udirono un urlo straziante, lasciarono tutto per terra e fuggirono via terrorizzati, continuando a correre anche quando furono certi che lo spirito non era più presente nelle vicinanze.
Cosa dire, un vero "Bosco dei misteri". Anche in questo caso è difficile esprimersi sull'autenticità delle testimonianze che, in assenza di prove, possono comunque essere considerate nell'ambito del folklore popolare.
Da qualche anno sono nate diverse leggende su questo bosco incontaminato che si affaccia sul mare donando uno spettacolo unico nel suo genere, alcune di queste citerebbero sfere luminose più volte viste aggirarsi tra gli alberi. A divulgare questa voce sono stati avventori notturni, amanti della natura che hanno deciso di pernottare nel bosco in tenda o semplicemente trascorrere una serata alternativa all'insegna del relax e lontani dai caotici centri turistici come Otranto o Gallipoli, che offrono invece una fervida movida tra arte, spettacoli e mercatini.
Le sfere luminose sarebbero state avvistate da più di un testimone: queste sembrerebbero non avere movimenti casuali ma movenze precise, come se si nascondessero tra la vegetazione o danzassero tra gli alberi.
Proprio questi movimenti hanno creato la leggenda secondo la quale il bosco sarebbe abitato da fate o esseri simili. Alcuni avrebbero anche dichiarato di aver udito risate fanciullesche in concomitanza con gli avvistamenti.
Lo studioso del paranormale Mario Contino |
I due stavano percorrendo uno dei numerosi sentieri che, attraversando il bosco, scendono verso la scogliera e dunque il mare. Improvvisamente si sarebbero accorti della presenza di una donna vestita di bianco che a passo svelto gli andava incontro.
Quando la figura arrivò a circa 10 – 15 metri da loro, poterono notare un particolare inquietante: era semitrasparente e non aveva i lineamenti del volto. A quel punto udirono un urlo straziante, lasciarono tutto per terra e fuggirono via terrorizzati, continuando a correre anche quando furono certi che lo spirito non era più presente nelle vicinanze.
Cosa dire, un vero "Bosco dei misteri". Anche in questo caso è difficile esprimersi sull'autenticità delle testimonianze che, in assenza di prove, possono comunque essere considerate nell'ambito del folklore popolare.