di VITTORIO POLITO - È stato pubblicato in questi giorni il volume di poesie di Grazia Stella Elia “Aspettando l’angelo” (FaLvision Editore).
La pubblicazione, che si avvale della prefazione di Grazia Distaso, riporta oltre 150 poesie scritte in diversi tempi e trattano argomenti di vario genere (sacro, profano, natura, ulivi, ecc.).
“La poesia – diceva Voltaire – è necessaria all’uomo: chi non ama la poesia ha uno spirito arido e pesante, perché i versi sono la musica dell’anima”, e se questo si paragona all’attività poetica di Grazia Stella Elia, allora i conti tornano.
L’autrice che ha già all’attivo molti libri di poesie, stanno a dimostrare la statura della poetessa che non si limita al solo poetare, ma è anche scrittrice di importanti testi ed autrice del poderoso “Dizionario del dialetto di Trinitapoli”, che si avvale della prefazione di Manlio Cortelazzo (Levante Editori).
La raccolta poetica di Grazia Stella Elia «Ã¨ una sorta di “inno” che si protende verso il divino, cantandone e implorandone la misericordia e testimoniando un’ininterrotta religiosità dell’anima», per la quale non si può non essere d’accordo.
Un esempio liricità dei versi dell’autrice si possono valutare in questa breve poesia ripresa dal testo dell’Autrice.
La pubblicazione, che si avvale della prefazione di Grazia Distaso, riporta oltre 150 poesie scritte in diversi tempi e trattano argomenti di vario genere (sacro, profano, natura, ulivi, ecc.).
“La poesia – diceva Voltaire – è necessaria all’uomo: chi non ama la poesia ha uno spirito arido e pesante, perché i versi sono la musica dell’anima”, e se questo si paragona all’attività poetica di Grazia Stella Elia, allora i conti tornano.
L’autrice che ha già all’attivo molti libri di poesie, stanno a dimostrare la statura della poetessa che non si limita al solo poetare, ma è anche scrittrice di importanti testi ed autrice del poderoso “Dizionario del dialetto di Trinitapoli”, che si avvale della prefazione di Manlio Cortelazzo (Levante Editori).
La raccolta poetica di Grazia Stella Elia «Ã¨ una sorta di “inno” che si protende verso il divino, cantandone e implorandone la misericordia e testimoniando un’ininterrotta religiosità dell’anima», per la quale non si può non essere d’accordo.
Un esempio liricità dei versi dell’autrice si possono valutare in questa breve poesia ripresa dal testo dell’Autrice.
PER CHI CANTA
Per chi canta
l’uccello
non visto
tra i rami
di un vecchio ulivo?
Manda note di letizia
a Te, Dio creatore,
che ali gli hai donato
per volare
e ugola speciale
per cantare.