BARI - “Un sistema sanitario regionale in gran parte carente e pieno di falle, spesso incapace di garantire un’adeguata assistenza ai cittadini pugliesi, rischia di essere ulteriormente peggiorato dal piano di riordino ospedaliero voluto dal presidente Emiliano, una finta razionalizzazione, che renderà ancora più deficitaria l’offerta di servizi. Un’azione peggiorativa mascherata da riforma, che a Taranto evidenzia già i primi effetti devastanti, a partire dalla diminuita capacità d’accoglienza dei pronto soccorso. La chiusura di quelli del Moscati e del San Marco di Grottaglie ha reso quasi impraticabile la struttura del Santissima Annunziata, che non riesce a fare fronte all’esorbitante numero di richieste. Situazione che potrebbe precipitare con la temuta chiusura dei punti di primo soccorso di Ginosa, Mottola e Massafra. Meno reparti di pronto soccorso, meno posti letto, meno assistenza. A crescere sono solamente i disagi. Tutto questo mentre la cittadinanza chiede invece da tempo, e a gran voce, il potenziamento della sanità. Si tagliano i posti letto al pubblico per attivarne, in numero ridotto, nel privato. Una destrutturazione che pagheranno sempre più le persone deboli, che non possono permettersi di lasciare la propria terra per farsi curare altrove. Emiliano si è dimenticato dell’emergenza sanitaria a Taranto, dei bambini e degli adulti che si ammalano sempre più per colpa di un ambiente malato, di un inquinamento che va ben oltre il tollerabile, e che dati alla mano, uccide. Il governatore dipinge scenari lontani anni luce dalla realtà, parlando di una sanità moderna e di qualità, illudendo in tal modo i cittadini. Il tarantino ha bisogno di quantità e qualità: di più posti letto, di più specializzazione, di più personale”, così l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo in commissione Lavoro alla Camera per il Gruppo Misto dei Deputati.