BARI - “Il Salento può diventare un laboratorio a cielo aperto dove sperimentare per salvare l’olivicoltura pugliese”. A dirlo il consigliere del M5S Antonio Trevisi, tra i relatori del convegno organizzato a Monteroni dal gruppo “Made in Monteroni” sulle soluzioni per il contrasto alla xylella.
“Bisogna incrementare gli studi dei meccanismi di difesa delle piante - dichiara Trevisi - che potrebbero aiutare a trovare una cura per gli ulivi malati. Bisogna continuare a sperimentare anche su terreni incolti innestando diverse cultivar. Purtroppo la ricerca ha bisogno anche del sostegno da parte della Regione - continua il pentastellato - che sino ad oggi ha fatto ben poco per affrontare questo problema. Manca la volontà di dare priorità ai nostri agricoltori per dare loro un sostegno per il contenimento del batterio. Si deve capire come bloccare l'avanzata del batterio, di sicuro non contenibile con le sole eradicazioni. Se non si fa qualcosa il prima possibile il batterio continuerà ad avanzare verso nord, sfonderà continuamente le barriere e renderà vane tutte le estirpazioni di piante previste. Un futuro olivicolo del Salento ci potrà essere solo se verrà concessa la deroga al divieto d’impianto degli ulivi, perché non si possono accettare forme di compensazione che riguarderanno lo scambio di altre specie di alberi con quella dell'ulivo".
“La Regione Puglia – conclude - dovrebbe riservare un’attenzione particolare, inoltre, nel sostenere le aziende colpite, alle quali non solo bisogna ristorare i danni da calamità ma si deve soprattutto garantire una visione del futuro con la prospettiva dei reimpianti e coltivazioni compatibili. La nostra agricoltura va sostenuta ad ogni costo".
“Bisogna incrementare gli studi dei meccanismi di difesa delle piante - dichiara Trevisi - che potrebbero aiutare a trovare una cura per gli ulivi malati. Bisogna continuare a sperimentare anche su terreni incolti innestando diverse cultivar. Purtroppo la ricerca ha bisogno anche del sostegno da parte della Regione - continua il pentastellato - che sino ad oggi ha fatto ben poco per affrontare questo problema. Manca la volontà di dare priorità ai nostri agricoltori per dare loro un sostegno per il contenimento del batterio. Si deve capire come bloccare l'avanzata del batterio, di sicuro non contenibile con le sole eradicazioni. Se non si fa qualcosa il prima possibile il batterio continuerà ad avanzare verso nord, sfonderà continuamente le barriere e renderà vane tutte le estirpazioni di piante previste. Un futuro olivicolo del Salento ci potrà essere solo se verrà concessa la deroga al divieto d’impianto degli ulivi, perché non si possono accettare forme di compensazione che riguarderanno lo scambio di altre specie di alberi con quella dell'ulivo".
“La Regione Puglia – conclude - dovrebbe riservare un’attenzione particolare, inoltre, nel sostenere le aziende colpite, alle quali non solo bisogna ristorare i danni da calamità ma si deve soprattutto garantire una visione del futuro con la prospettiva dei reimpianti e coltivazioni compatibili. La nostra agricoltura va sostenuta ad ogni costo".