"A rischio i boschi di castagno del Gargano"
BARI - “I boschi di castagno sul Gargano sono a rischio. Un doppio attacco, costituito dal cinipide galligeno e dal mal d’inchiostro, sta causando non poche preoccupazioni tra i produttori del Promontorio che vedono in pericolo la produzione di castagne e il reddito delle loro aziende agricole”.
“Il problema interessa in modo particolare l’agro di Vico del Gargano, ma la produzione di castagne riguarda anche i comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Per questo ho presentato una interrogazione urgente all’assessore all’agricoltura per sapere quali provvedimenti intenda adottare per combattere il diffondersi del batterio”, lo sostiene in una nota Napoleone Cera, presidente del gruppo Popolari della Regione Puglia.
“Fino a tre anni fa il Gargano, unica zona in Italia, non era stato interessato dalla diffusione del cinipide – evidenzia Cera - per questo il problema è ancor più allarmante perché mette a rischio, com’è già avvenuto in altre zone della Penisola, la qualità del prodotto e la sua commercializzazione con grave danno per l’economia locale.
“Stiamo parlando di un territorio che riguarda quasi 300 ettari di bosco di castagno, alcuni secolari e monumentali, con una produzione annua di circa 2000 quintali e che rappresenta una importante integrazione di reddito per molte aziende garganiche”.
“Il problema interessa in modo particolare l’agro di Vico del Gargano, ma la produzione di castagne riguarda anche i comuni di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Per questo ho presentato una interrogazione urgente all’assessore all’agricoltura per sapere quali provvedimenti intenda adottare per combattere il diffondersi del batterio”, lo sostiene in una nota Napoleone Cera, presidente del gruppo Popolari della Regione Puglia.
“Fino a tre anni fa il Gargano, unica zona in Italia, non era stato interessato dalla diffusione del cinipide – evidenzia Cera - per questo il problema è ancor più allarmante perché mette a rischio, com’è già avvenuto in altre zone della Penisola, la qualità del prodotto e la sua commercializzazione con grave danno per l’economia locale.
“Stiamo parlando di un territorio che riguarda quasi 300 ettari di bosco di castagno, alcuni secolari e monumentali, con una produzione annua di circa 2000 quintali e che rappresenta una importante integrazione di reddito per molte aziende garganiche”.
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